La storia di Salcedo
Il termine Salcedum è prevalso nel 17° secolo rispetto al Salzedum documentato dal 1294. La parrocchiale fu sistemata, restaurata e ampliata attorno al 1710. Dal 1898 al 1908, anno della dedicazione ai martiri Quirico e Giulitta, è stato realizzato un nuovo e ultimo restauro.
Il termine Salcedum è prevalso nel 17° secolo rispetto al Salzedum documentato dal 1294.
Nella metà del 15° secolo sono citate due chiese di Salcedo, entrambe dotate di campanile e cimitero.
La prima è l’eremo di San Sigismondo, eretto dai nobili Pagello con diritto di patronato, l’altra è la chiesa parrocchiale dei Santi Quirico e Giulitta.
Nel 1465 si unirono i benefici delle due chiese estendendo il diritto di patronato dei Pagello anche alla parrocchiale.
Alla visita pastorale del Barozzi del 1488 San Sigismondo era ancora eremo, mentre l’altra chiesa si presentava in cattivo stato.
Nel secolo successivo il vescovo Ormaneto trovò il fonte battesimale trasferito a San Sigismondo, dove abitava il rettore, mentre nella parrocchiale si esercitava la cura d’anime per la comodità del popolo. Con la visita del 1641 rettore e sacramenti erano tornati alla chiesa dei Santi Quirico e Giulitta, mentre l’altra era definita chiesa campestre.
La parrocchiale fu sistemata, restaurata e ampliata attorno al 1710.
Dal 1898 al 1908, anno della dedicazione ai martiri Quirico e Giulitta, è stato realizzato un nuovo e ultimo restauro.