Diaspora: identità e dialogo. Domenica la Giornata europea della cultura ebraica
La 18° giornata europea della cultura ebraica, che si terrà domenica 10 settembre, coinvolge quest’anno, solo in Italia, 81 località da nord a sud, che ospiteranno i più vari appuntamenti culturali, dalle mostre alle visite guidate, dalle tavole rotonde ai concerti, dalle proiezioni di film fino alle cacce al tesoro per i ragazzi.
L’evento, promosso dall’Unione delle comunità ebraiche italiane, si presenta quest’anno con un tema forte e incisivo, che accomuna le iniziative nei 35 paesi europei che aderiscono: “Diaspora: identità e dialogo”.
«Questo tema – commenta Noemi Di Segni, presidente Unione comunità ebraiche italiane – pone al centro dell’attenzione l’importanza della terra d’Israele, verso la quale il popolo ebraico s’incammina nel lungo esodo dall’Egitto, e verso la quale continuerà a guardare nei millenni a venire. Lo sguardo verso Israele caratterizza infatti la vita ebraica in diaspora (che in ebraico si chiama galuth, “esilio”): un fenomeno che richiama gran parte del vissuto del popolo ebraico, costretto a vivere in tanti paesi diversi a seguito della dispersione iniziata con la distruzione del primo tempio a opera dei babilonesi nel 586 prima dell’era volgare, e reiterata con la distruzione del secondo tempio e la presa romana di Gerusalemme nel 70. Ulteriori passaggi, che in modo ancora diverso hanno perpetuato la diaspora, sono stati la cacciata dalla Spagna nel 1492, e i diversi altri esili, di maggiore o minore entità, che hanno costretto gli ebrei a fuggire periodicamente da paesi e aree geografiche. Fino ad arrivare alla cacciata dai paesi arabi a seguito della guerra dei sei giorni, un esodo pressoché dimenticato avvenuto appena cinquant’anni fa, che vide l’espulsione di centinaia di migliaia di persone da luoghi in cui vivevano da secoli».
La diaspora segna la vicenda di un popolo esule per quasi due millenni, ma che è riuscito a rimanere coeso intorno a un Libro, la Torah, un “luogo ideale” dal quale proviene la propria concezione religiosa, etica e filosofica della vita.
Il fenomeno ha coinvolto anche l’Italia, e in particolare il Meridione, dove comunità ebraiche molto antiche furono espulse sul finire del 15° secolo dai regnanti spagnoli Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona, i cui domini comprendevano buona parte del Sud Italia.
Oggi l’ebraismo al sud sta vivendo una graduale rinascita: pochi mesi fa la diocesi di Palermo ha messo a disposizione degli ebrei palermitani un ex oratorio, Santa Maria del Sabato, per farlo diventare una sinagoga. Per questo è stata scelta la Sicilia quale luogo centrale delle iniziative di quest’anno, e Palermo quale città dove inaugurare la manifestazione.
Il tema della diaspora oggi però può essere letto in chiave globale e non solo riferito al popolo ebraico, ma anche pensando, come specifica Noemi Di Segni, «ai migranti che con occhi pieni di speranza approdano sulle nostre coste. Con quali terribili difficoltà attraversano mari e deserti? Cosa trasmettiamo loro, del nostro lungo vissuto? E come si pongono le nostre istituzioni, nazionali ed europee, di fronte a questa immensa sfida? Siamo di fronte a un fenomeno epocale, che ci costringe a confrontarci con il rispetto per l’altro, con l’importanza di imparare la convivenza nella “diversità”».
Davanti a questi grandi temi, la giornata della cultura ebraica vuole essere uno strumento per diffondere, contro il periodico riemergere di antiche violenze e di nuovi estremismi, «l’idea che la società contemporanea non possa fare a meno della pluralità delle sue voci e delle sue culture, provenienti da tanti luoghi diversi».
Il programma in città
A Padova domenica 10 settembre sono previste visite guidate alla sinagoga italiana dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 17, mentre il museo della Padova ebraica nell’ex sinagoga tedesca è aperto a ingresso libero dalle 9 alle 10.30 e dalle 13 alle 17.30. I cimiteri di via Wiel e via Campagnola sono visitabili alle ore 9, 10, 15 e 16.
La giornata viene aperta ufficialmente alle ore 10 e prosegue con la conferenza di Davide Romanin Jacur e Marina Bakos su “Movimenti diasporici del popolo ebraico nel corso dei secoli”.
Alle 16 “In viaggio nel tempo!”, percorso museale dedicato alle famiglie e ai bambini sul tema della giornata a ingresso libero. Alle 18.30 inizia la tavola rotonda “Diaspora: Identità e dialogo”. Interverranno Carlo Fumian (Emancipazione e integrazione), Giovanni Lanfranchi (Diaspora: un antico percorso identitario), Rav Adolfo Locci (Aspetti cultuali e culturali dell’esilio), Giangiorgio Pasqualotto (Caratteri e fondamenti del dialogo). Al termine gli Shirè Miqdash eseguiranno “Canti della diaspora”.
In Veneto, oltre a Padova, partecipano alla giornata europea le comunità di Venezia, Verona, Vicenza, Vittorio Veneto.
Venezia organizza alle 9.30 la visita guidata all’antico cimitero ebraico del Lido e dalle 10 alle 18.30 sono aperti al pubblico le sinagoghe e il museo con la mostra personale di MarieSolange Ladenius. Alle 10 in sala Montefiore a Cannaregio interverrà lo scrittore e saggista Francesco Cataluccio, conoscitore attento delle diverse storie relative alle comunità ebraiche orientali. Alle 11 e alle 16 inizia “In viaggio per il mondo”, gioco dell’oca in campo, al mattino per bambini e al pomeriggio per tutti. Alle 19.30 recital di Ottavia Piccolo, con accompagnamento musicale, in campo di Ghetto novo.
A Vicenza giovedì 14 settembre alle ore 18.30 il sala Stucchi di palazzo Trissino verrà proiettato il film Libia. L’ultimo esodo di David Meghnagi e Ruggero Gabbai. Al termine approfondimento e confronto con gli autori.