Salcedo, l'amore per sant'Anna contagia tutto l'Alto vicentino
Il 17 è iniziata la novena predicata da don Alessandro Spiezia, parroco dell'unità pastorale di Zugliano, che condurrà alla festa del 26. Sono centinaia le persone da tutti i dintorni che salgono ogni giorno alle 6, alle 18 e alle 20 l'omonimo colle di Salcedo. E il giorno della madre di Maria, alle 19, arriverà anche il vescovo Claudio per la messa e la benedizione di bambini e mamme in attesa.
Luglio, profumo di fiori-frutti maturi, di ferie alle porte e di una litania infinita di sagre-sacrae strapaesane. Sempre più sagre e sempre meno “sacrae”. Ma non per Salcedo; almeno, non del tutto. Piccola parrocchia, neanche mille anime “di periferia”, ma con una devozione tutta sua a sant’Anna, sua «speciale Patrona».
Il santuario in cima all’omonimo colle è meta di pellegrinaggi durante tutto l’anno, con un picco di devozione all’approssimarsi del 26 luglio. Attorno a cui ruota, dalla primavera all’autunno, una novena preparatoria dal mese di maggio, di nove martedì settimanali con la messa alle 6 ogni mattino. Quindi la tradizionale novena dal 17 al 25 luglio, scandita da messe al mattino, pomeriggio e sera. Infine una ulteriore novena di ringraziamento nei successivi nove martedì, fino a tutto settembre. Con una frequentazione devozionale significativa: circa 250 fedeli, anche dai paesi vicini, a ogni celebrazione in luglio e circa 50 fedeli presenti alla messa negli altri martedì durante l’anno.
Semplice tradizione o vera devozione? E perché proprio a Sant’Anna?
Senz’altro per l’incanto di una natura incontaminata e panoramica; di sicuro la godibilità di un piccolo complesso artistico-religioso tipico; certamente l’opportunità di un qualche relax tra boschi di castagno e vecchi camminamenti della grande guerra; e, perché no, una “boccata” di antica spiritualità eremitica altrove quasi scomparsa.
Ma c’è di più a Sant’Anna: una tradizione devozionale metabolizzata col latte materno; una fede tuttora radicata nei santi protettori e nei valori della nostra terra veneta; la voglia di stare insieme e vivere in fraternità le feste e gli accadimenti più importanti. Un impasto di fede e di storia personale-collettiva che è l’anima stessa dell’identità di un paese e della sua religiosità. E se è vero che «ogni albero si riconosce dal suo frutto» (Lc 6, 43), eccezionali sono i frutti spirituali di questa ricorrenza religiosa: circa 5 mila comunioni; centinaia di confessioni; tanti ex voto e messe in suffragio ai propri morti.
Religiosità popolare vera, fede semplice, “fede dei poveri” che rende “ricco” un popolo. «via del cuore», per dirla con papa Francesco, che porta dritto a Dio. Anche quest’anno si ripete il “miracolo” di questi “esercizi spirituali” parrocchiali.
Dal 17 al 25 luglio si tiene la novena con il rosario e le messe al santuario di Sant’Anna alle 6 e alle ore 20 e nella chiesa parrocchiale alle 18. Il predicatore quest’anno è il parroco dell’unità pastorale di Zugliano don Alessandro Spiezia con una serie di riflessioni sull’esortazione apostolica Amoris Laetitia.
Venerdì 21 luglio è giornata penitenziale. Per le confessioni sono presenti dei sacerdoti del vicariato di Lusiana.
Sabato 22, la messa delle 20 è animata dal coro di Rubbio, parrocchia gemellata spiritualmente con Salcedo.
Domenica 23 alle 19 la novena e la messa solenne per le persone ammalate e anziane sono accompagnate dal coro di Breganze.
Mercoledì 26 luglio, giorno della memoria di sant’Anna, al mattino sono in programma messe a ogni ora, con la tradizionale processione con la statua della santa alle 9.30. Alle 19, la messa solenne presieduta dal vescovo Claudio Cipolla e benedizione speciale per i bambini e le mamme in attesa. Davvero un bagno di genuina e fresca spiritualità popolare.
Francesco Montemaggiore
diacono permanente a Salcedo