Presto pubblicato il diario spirituale di Vinicio Dalla Vecchia
«Inizio in questo giorno, 23 febbraio 1946, mio 22° compleanno, un breve diario spirituale quotidiano. Il fine che con esso mi propongo è quello di maggiormente servire il Signore attraverso una più precisa conoscenza della mia vita: vorrei che esso fosse una specie di esame di coscienza sulla giornata trascorsa, nella speranza di riavvicinare ogni mia azione sempre più a chi mi dà forza». Pagine dense, che aiutano a riscoprire l'itinerario spirituale, politico e umano del Servo di Dio Vinicio.
Giovedì 17 agosto, nel 63° anniversario dalla morte, l’Azione cattolica diocesana e il gruppo Amici Dalla Vecchia promuovono il consueto pellegrinaggio in Val di Fassa al Rifugio Gardeccia a 1.948 m (salita col pullmino).
È questo l’incipit del diario spirituale che Bonifacio – così si firmava – Vinicio Dalla Vecchia (1924-1954) tenne dal febbraio 1946 al febbraio dell’anno dopo.
Nonostante avesse molti impegni da assolvere: riunioni con l’Azione cattolica, la campagna elettorale, la corrispondenza da evadere… Dalla Vecchia aveva compreso l’importanza di affidare alla carta scritta le sue intime confidenze.
Nelle prime righe ne specifica anche lo scopo: «Essendo esso rivolto solo a vantaggio precipuo dell’anima mia, non sarà letto da alcuno, se non da chi potrebbe, conoscendolo, meglio correggere e guidare la mia vita. La Mamma del Cielo sia la stella del mattino che mi segna il cammino da percorrere».
Finora il diario è stato pubblicato solo parzialmente, ma il gruppo Amici di Dalla Vecchia, coltiva il proposito di dare alle stampe l’intero testo vergato dal giovane di Perarolo, perito tragicamente il 17 agosto 1954 assieme al cugino don Bartolomeo Dal Bianco, in Val di Fassa nel tentativo di scalare la parete est del Catinaccio (2.981 metri).
Sono riflessioni dense e tutt’altro che banali quelle riportate dal Dalla Vecchia.
È un confronto serrato e continuo con la propria anima. Suo pensiero costante è quello di avvicinarsi sempre di più alla volontà del Signore. Gioisce quando assieme al suo amico inseparabile, Danilo Agostini, riesce ad accostarsi alla comunione nella chiesa di Santa Lucia a Padova, ma è anche rattristato quando il feeling con l’amico si allenta.
Nei primi mesi del 1946, Dalla Vecchia è assorbito non poco dalla campagna elettorale per le elezioni amministrative.
Gira per molti paesi della provincia di Padova per tenere comizi. Teme che tutto questo lo distragga dalla preghiera a cui tiene moltissimo.
Singolari (per la sensibilità che dimostra) sono le righe che Dalla Vecchia scrive quando il suo bisogno di purezza e spiritualità è messo alla prova dalle intenzioni di una ragazza che gli aveva messo gli occhi sopra: «L’abilità del padre del male fece sì che in varie occasioni il mio sguardo si incontrasse, senza premeditazione, con quello di lei, così da ravvivare la fiamma che cominciava a divampare nel cuore: anche lei – pensavo – mi vuol bene. Però se il cuore aveva questi battiti, la mente tentava di reagire con tutte le sue possibilità: quante volte mi dissi: “stupido” e quasi ridevo di quelle “sciocchezze” a cui il cuore badava».
In questo personale documento trova spazio pure il fascino della montagna e anche il suo dovere di studente in prossimità di ogni esame universitario. Tutti spunti che si leggono con piacere, dato anche il suo bello scrivere.
Papa Francesco in occasione del Messaggio ai giovani per la Giornata mondiale della gioventù di Panama del 2019 scrive:
«Alla fine di ogni giornata ci possiamo fermare per qualche minuto a ricordare i momenti belli, le sfide, quello che è andato bene e quello che è andato storto. Così, davanti a Dio e a noi stessi, possiamo manifestare i sentimenti di gratitudine, di pentimento e di affidamento, se volete anche annotandoli in un quaderno, una specie di diario spirituale...».
71 anni fa, Vinicio Dalla Vecchia aveva capito quanto bene facesse alla vita e all’anima scrivere.
Dal Romanticismo in poi la diaristica è diventata un genere letterario vero e proprio, un punto di partenza per una introspezione non solo sentimentale ma anche spirituale e in Dalla Vecchia il secondo aspetto era fondamentale per orientare in senso cristiano ogni scelta di vita.
Sulla Difesa di domenica 13 agosto, l'anticipazione di alcuni brani del diario
Pellegrini in val di Fassa
Giovedì 17 agosto, nel 63° anniversario dalla morte, l’Azione cattolica diocesana e il gruppo Amici Dalla Vecchia promuovono il consueto pellegrinaggio in Val di Fassa al Rifugio Gardeccia a 1.948 m (salita col pullmino). Per chi non potesse salire al Rifugio è prevista in mattinata una messa nella chiesa di Pera.
Alle 11.30 concelebrazione eucaristica al Gardeccia presieduta da don Giorgio Bezze, direttore dell’ufficio diocesano per l’annuncio e la catechesi. Pranzo al sacco. Al ritorno breve tappa a Solagna in ricordo di mons. Giovanni Nervo fondatore di Caritas italiana.
Le iscrizioni, entro il 15 agosto, vanno segnalate all’Ac 049-8771730; Livia Dalla Vecchia 049-629918; Raffaello Bonfiglioli 347-3319175; don Bruno Rampazzo 049-725835. Viaggio in pullman con partenza alle ore 6, rientro alle 21 circa.