Cogollo, i primi dieci anni del monastero della Risurrezione
Martedì 23 e mercoledì 24 si celebra il decennale della presenza delle monache della Piccola famiglie della risurrezione, nata a Gerusalemme nel 1978, arrivate a Cogollo per volontà del vescovo Mattiazzo. Il monastero risale al 17° secolo, ed è frutto della donazione alla diocesi da parte di don Pietro BElla. Le monache tengono anche aperta la vecchia chiesa parrocchiale, la chiesa dell'Olmo.
Sono passati dieci anni da quel 24 giugno, natività di san Giovanni battista, in cui una solenne processione portò la croce dalla chiesa parrocchiale di Cogollo del Cengio a via Olmo 37, dove stava per terminare la ristrutturazione del monastero della Resurrezione e iniziava la vita monastica della Piccola famiglia della Resurrezione nel paese pedemontano.
Questo il programma delle celebrazioni: martedì 23 giugno, alle 17 i primi vespri solenni con breve rinfresco; alle 19, inizio grande veglia e alle 22 eucarestia vigilare, agape e rinfresco. Mercoledì 24 si comincia alle 8 con le lodi cantate, per continuare alle 9 con l’ora terza e a seguire la celebrazione dell’eucaristia. Alle 17, secondi vespri solenni con breve rinfresco.
«Questi dieci anni – spiega Lucia, monaca a Cogollo – non sono stati una corsa solo per il piccolo gruppo che è vissuto qui. La vita monastica è principalmente obbedienza e per questo tutta la famiglia corre con noi e noi, nel nostro piccolo donarci quotidiano, la rappresentiamo. Certamente i dieci anni non rappresentano una fine corsa, ma un cammino che continua nell’obbedienza a quanto il Signore chiede, e Lui sa essere sempre ricco di fantasia e di sorprese. Difficile dire verso che cosa... Il cammino ha comunque quegli impegni di fondo che sono lo specifico della vita monastica, che sostanzialmente è rapporto con il Signore, e le vie per la nostra Piccola famiglia sono la Sacra Scrittura e la liturgia».
La Piccola famiglia della resurrezione nasce Gerusalemme il 4 settembre 1978. L’amore alle chiese orientali e all’unità per cui Cristo ha pregato ha condotto prima un fratello per sei mesi in Grecia al monte Athos, poi le sorelle nei monasteri greci per imparare a dipingere le icone. «Che vengono ancora dipinte nella casa madre in Valleripa, Cesena, e sono venerate nella liturgia come presenza dell’Invisibile. Nel 1986 alcuni membri della Piccola famiglia sono tornati nella città madre, Gerusalemme».
A Cogollo del Cengio, alcune sorelle della Piccola famiglia della Resurrezione sono giunte su richiesta del vescovo Antonio Mattiazzo. Il monastero, che risale all’inizio del 17° secolo, è frutto di una donazione da parte di don Pietro Bella alla diocesi. «Il vescovo Antonio ha chiesto che la donazione fosse fatta a scopo monastero e così è stato».
Vicino al monastero c’è la chiesa dell’Olmo, che è stata chiesa parrocchiale di Cogollo del Cengio fino al 1927 e tutt’ora appartiene alla parrocchia. «Noi la teniamo aperta e pulita e la usiamo con libertà dato gli ottimi rapporti con il parroco don Luigi Gatto. Il rapporto con la comunità “esterna” ecclesiale e civile ha il compito di non consentirci di chiuderci in un intimismo spirituale che il Signore non vuole, perché è frutto più di amore a se stessi che di amore a Lui».
Informazioni: 0445-320538, 333-8312406 e pfrcogollo@gmail.com