Tokyo 2020, trionfo epico sui 100 metri: il podio paralimpico è tutto azzurro

Sensazionale tripletta italiana nella gara femminile di categoria T63: oro e record del mondo per Ambra Sabatini davanti a Martina Caironi e Monica Contrafatto. E’ il punto esclamativo della spedizione azzurra arrivata a 69 medaglie. Pancalli: “La più bella istantanea dei Giochi”

Tokyo 2020, trionfo epico sui 100 metri: il podio paralimpico è tutto azzurro

Dalle Olimpiadi alle Paralimpiadi la musica non cambia: i 100 metri piani di Tokyo 2020 fanno la storia dello sport italiano. Ai Giochi Olimpici la sorpresa dell’oro di Marcell Jacobs e della staffetta 4x100, a quelli paralimpici la vittoria è tutta in un unico momento che moltiplica la gioia per tre, colorando di azzurro l’intero podio della gara di classe T63 e concretizzando nella realtà quello che alla vigilia era un grande sogno. Per la spedizione azzurra è la ciliegina sulla torta dell’intera Paralimpiade, un’edizione che ha visto l’Italia conquistare 69 medaglie, il numero più alto di sempre se si eccettua solo Roma 1960, prima Paralimpiade della storia.

I 100 metri T63: l'Italia scrive la storia

Sotto la pioggia torrenziale dell’Olympic Stadium, le azzurre si presentano ai blocchi di partenza con i tre migliori tempi di qualificazione: al mattino infatti tutte avevano realizzato il loro primato personale, con Caironi nella seconda semifinale a riprendersi con 14,37 quel record del mondo che pochi minuti prima, nella prima semifinale, Ambra Sabatini le aveva sottratto con 14,39. Era il prologo del trionfo nella gara che ha chiuso il programma paralimpico su pista a Tokyo 2020: buona partenza della Sabatini con Caironi che le sta dietro mentre l’indonesiana Tiarani (lei è una classe T42, ha una compromissione alle gambe ma nessuna protesi) è davanti a tutte. La rimonta delle azzurre nella parte centrale di gara è inarrestabile, con Sabatini che sul traguardo va a ritoccare il record del mondo con un 14,11 che sa di prodigio, mentre Martina Caironi alle sue spalle chiude in 14,46 e Contrafatto in 14,73. Oro, argento e bronzo: tris Italia.

AMBRA SABATINI: "MI SEMBRA INCREDIBILE, È IL MIO RISCATTO"

"Mi sembra incredibile, ancora non ci posso credere”, dice Ambra Sabatini al traguardo. ”Era un sogno che avevamo da sempre, eravamo un duo che è diventato un trio e siamo riuscite a farcela. Desideravo troppo la medaglia, rappresenta il riscatto di questi due anni dall'incidente e finalmente mi sento completa. È stata una gara combattuta fino all'ultimo e siamo state tutte bravissime". Per lei due record del mondo in un giorno: “È stata tanta roba, volevo riprendermi il record dopo la semifinale e ci sono riuscita, ma il vero obiettivo era l'oro e sono soddisfattissima per questa medaglia".

MARTINA CAIRONI: "ABBIAMO FATTO DELLA NOSTRA CONDIZIONE QUALCOSA DI GRANDE"

"È stata una gara molto intensa, non sono partita al massimo ma Ambra è andata come un razzo, mi ha battuta e mi ha battuta bene: lo accetto”. E’ una Martina Caironi con il sorriso dopo la gara che le è valsa il secondo argento a Tokyo 2020 dopo quello nel salto in lungo: “Ho fatto nella stessa giornata i miei due tempi migliori di sempre e sono soddisfatta". E’ un successo storico e un podio tutto azzurro: "Ci unisce la voglia di superarci e di tirare fuori qualcosa di più dalla condizione di disabilità che abbiamo. Non solo abbiamo superato la nostra condizione di svantaggio, ma ne stiamo facendo qualcosa di grande. Io mi sono ispirata molto a come vedo muoversi Ambra che viene da pochissimo dall'atletica normo e ha movimenti perfetti, ma anche a Monica e non gliel'ho mai detto prima: io mi lamento di avere 32 anni, ma cominciare dopo quello che le è successo e non avere più 20 anni è straordinario".

MONICA CONTRAFATTO: "DEDICATA AL MIO AFGHANISTAN"

"La dedico all'Afghanistan, è il motivo per il quale alla fine mi trovo qui e non da un'altra parte. È il Paese che mi ha tolto una parte di me ma in realtà mi ha regalato tante emozioni e una nuova vita, che è fighissima". Eccola Monica Contrafatto, medaglia di bronzo nella tripletta azzurra, che col pensiero va là, in Afghanistan, dove un attentato le causò quell’amputazione alla gamba che le è valsa una “nuova vita”. "Il nostro sogno – dice - era quello si salire sul podio in tre, e ci siamo riuscite, è bellissimo".

LUCA PANCALLI: "L'ATTO FINALE DI GIORNI BELLISSIMI"

"L'abbiamo sognata, sperata e queste splendide ragazze ce l'hanno regalata. L'istantanea più bella per chiudere una Paralimpiade straordinaria". C'è orgoglio e gioia nelle parole di Luca Pancalli: è stato proprio il presidente del Comitato italiano paralimpico a consegnare sul podio le medaglie a Sabatini, Caironi e Contrafatto: "E' l'atto finale di giorni che sono stati straordinari, con risultati fantastici per tutti. Sono medaglie straordinarie e mi auguro che tanti ragazzi e ragazze disabili, vedendo alla tv questi nostri atleti e atlete, decidano di avvicinarsi allo sport: queste sono medaglie fantastiche, ma la medaglia più bella è riuscire a portare nei palazzetti, nelle piscine, in pista, il maggior numero possibile di persone con disabilità".

Argento nel tiro con l'arco per Mijno e Travisani

La giornata ha portato all'Italia anche una medaglia d'argento nel tiro con l'arco olimpico a squadre miste. Dopo aver eliminato Mongolia, Giappone e Iran, il team formato da Elisabetta Mijno e Stefano Travisani è stato sconfitto nella finale dello Yumenoshima Park Archery Field dalla Russia cedendo soltanto all'ultima freccia (5-4). "Dico sempre che l'argento è una medaglia persa, ma alla prima Paralimpiade, con un sacco di emozioni, va bene così", ha commentato Stefano Travisani. Per Mijno si tratta del terzo podio in tre Paralimpiadi diverse: "Lo dovevo alla mia squadra e lo dovevo a me", ha commentato.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)