Scuola, ecco i problemi "molto più grandi del Green pass": dagli orari all'inclusione

L'allarme del Coordinamento degli insegnanti di sostegno: “Classi accorpate, orari ridotti, doppi turni, Glo senza famiglie: così il decreto 182 sta già facendo danni”. Angsa: “Il timore più grande riguarda gli assistenti: non tutti hanno il Green pass”

Scuola, ecco i problemi "molto più grandi del Green pass": dagli orari all'inclusione

Tanta trepidazione accompagna sempre il suono della prima campanella dell'anno, ma da quando la pandemia ha invaso il mondo, incertezza e preoccupazione la fanno da padrone. E questo è vero soprattutto per chi ha una disabilità e quindi bisogno di servizi e attenzioni adeguate. Redattore Sociale ha raccolto le preoccupazioni più diffuse, in questi giorni di attesa, tra chi ha il compito e il desiderio di garantire a tutti il diritto allo studio e alla piena inclusione.

“Mascherine e Green Pass, di cui si parla tanto, sono l'ultimo dei problemi – ci dice Claudia Frezza, mamma di una studentessa con disabilità e tra i membri del Coordinamento italiano degli insegnanti di sostegno - In base al nuovo decreto, molti dirigenti si stanno muovendo nell'ottica di una riduzione dell'orario. Da più parti mi arrivano segnalazioni di genitori, a cui viene chiesto di ridurre l'orario scolastico, magari con la scusa delle terapie. Così, non viene più assegnato il massimo numero di ore di sostegno. E' quello che rende possibile il nuovo Pei, che quest'anno entrerà in vigore e sta già facendo danni. Sempre per colpa di questo, infatti, molti genitori sono ancora in attesa che sia convocato il Glo, dal momento che con la nuova normativa non dovrà essere più concordato con la famiglia, ma viene convocato dal dirigente scolastico, c'è il rischio che neanche siano consultati. E poi ci sono gli orari scaglionati, per via del Covid, altro problema grande, molto più grande del Green Pass”.

Sui “danni” del nuovo Pei si sofferma anche Evelina Chiocca, presidente del Ciis: “Una delle questioni che ritornano è quella della presenza del sostegno fin dal primo giorno: questo, rispetto alle nomine avviate, non è ancora un dato. Si parla di insegnanti che non hanno ricevuto l'incarico, o di nomine non pervenute. La seconda questione riguarda le ore di sostegno: i genitori segnalano una riduzione, storico problema che non trova soluzione. Ma ci sono anche genitori che ricevono una richiesta di riduzione proprio dell'orario scolastico, in netto contrasto con il diritto allo studio degli alunni con disabilità. Altra questione sul fuoco è la documentazione, che quest'anno cambia, mentre mancano ancora i provvedimenti base. La documentazione prevista a supporto del Pei, ovvero il profilo funzionamento e l'accordo tra stato e regioni per le modalità di erogazione delle risorse per il personale dedicato agli studenti con disabilità, non ci sono. Anche con questo vuoto, il nuovo modello deve essere adottato. Quali criticità lo accompagnano? La prima riguarda la formazione personale docente, perché la compilazione richiede una formazione che non è stata ancora assicurata a tutti. La questione più grave però è l'esonero: vedremo i consigli di classe o i docenti adottare questa misura, prevista dall'art. 10 comma 2 del decreto per tutti gli ordini e gradi tranne la scuola dell'infanzia. La questione esonero entra direttamente nel diritto allo studio dell'alunno, lo allontana da compagni di classe, lo inserisce in una dimensione altra. E culturalmente porta a una prospettiva distante, facendo vedere che l'alunno con disabilità può restare fuori dalla porta: stiamo costruendo una società che legittima tutto ciò”.

Per Stefania Stellino, presidente Angsa, c'è però anche un altro problema: “Il timore più grande in questo momento è riferibile agli operatori scolastici, perché con la recente estensione del Green pass a tutto il resto del personale scolastico, alcuni Oepa e assistenti specialistici potrebbero tirarsi indietro. Per il resto – afferma - non vedo grandi problematiche se non i trasporti dedicati, che sono ancora più limitati: in particolare, è più problematico attivare il servizio da un municipio a un altro o da un comune a un altro”.

La scuola nel Lazio

Per Fish Lazio, che ieri era presente all'audizione in IX Commissione Permanente Lavoro, formazione, politiche giovanili pari opportunità, istruzione, diritto allo studio del Consiglio Regionale sulla ripresa dell'anno scolastico, “la copertura vaccinale dovrebbe scongiurare il ricorso alla Didattica Digitale Integrata. Si è sostenuta in particolare la necessità di utilizzare mascherine di tipo trasparente e visiere per tutti coloro che lavorano con gli studenti con disabilità intellettiva e del neurosviluppo oltre che sensoriale – riferisce Fish Lazio - e di prevedere l’utilizzo delle FFP2 soprattutto per il segmento 0-6 anni. Il direttore Pinneri ne ha confermato la disponibilità utilizzando i fondi già in dotazione alle scuole, sulla base delle richieste documentate da indicazione medica. In merito al trasporto pubblico, Pinneri ha riferito che si può contare attualmente su un più 60% dei veicoli (3.700 mezzi), denunciando purtroppo, a pochi giorni dal suono della prima campanella, che il problema non è di natura economica ma riguarda la scarsità di autobus e la mancanza di autisti: problema forse risolvibile in più di un anno di richieste avanzate in tal senso!”. Riguardo le linee dedicate espressamente alle scuole, fa sapere ancora Fish Lazio, “per renderle più riconoscibili, quest'anno i veicoli avranno la stessa livrea di quelli dei mezzi pubblici (ATAC), visto che lo scorso anno il servizio, che utilizzava pullman turistici, è stato ampiamente sottoutilizzato dagli studenti, sia perché poco pubblicizzato, ma soprattutto perché non di immediato riconoscimento. Il problema trasporto, quindi resta ancora un vulnus in vista della riapertura, tanto da dover far prevedere anche per l’anno scolastico 2021-22, come già da comunicazione interna dell’USR del 2 settembre scorso, ingressi differenziati per le secondarie di secondo grado, alle ore 8,00 ed alle ore 9,40 (anticipando di 20 minuti rispetto lo scorso anno per venire incontro alle più che giuste rimostranze degli studenti e delle famiglie) ed ore di 50 minuti. E questo sempre a discapito dell’organizzazione familiare e dello studio! Il direttore USR ha confermato di poter prevedere la possibilità di derogare alla regola degli orari differenziati per quegli istituti che possano garantire standard ottimali di non assembramento riguardo i trasporti, così come lo scorso anno”.

Ancora, secondo Fish Lazio, “altra nota dolente, la rinuncia di molte insegnanti, soprattutto di sostegno, nell'ordine di un centinaio, che purtroppo anche quest'anno precluderà l’ingresso in aula lo stesso giorno dei loro compagni per tanti studenti con disabilità. Rinunce dovute nella maggioranza dei casi al timore di doversi confrontare con la disabilità senza formazione adeguata. Quindi ancora una volta, sia come Angsa Lazio che come Fish Lazio si è posta l’attenzione sull’importanza fondamentale della specializzazione su sostegno, con formazioni qualificate e qualificanti. Il direttore Pinneri ha comunque confermato che ci sono risorse da investire per assumere personale suppletivo collegato all’emergenza pandemica”.

Infine, “per quanto riguarda l'obbligo del Greenpass, si è rappresentata la grave dimenticanza di previsione di quest'obbligo per tutto il personale che quotidianamente lavora con gli studenti con disabilità, dimenticanza alla quale ora il Consiglio dei Ministri ha posto rimedio estendendo l’obbligo. Dal momento che la conversione in legge non avverrà presumibilmente prima del 5 ottobre, si è chiesto di garantire l’ingresso a scuola solo a persone vaccinate, attraverso una interpretazione estensiva della modifica, indicazione che il Direttore Pinneri si è detto assolutamente favorevole a dare attraverso una nota ufficiale. Saranno 30 nel Lazio le "scuole sentinella", quelle in cui verrà attuato un monitoraggio periodico sulla diffusione del virus attraverso la somministrazione dei test agli studenti (tamponi salivari). A margine dell’intervento, Stefania Stellino ha ribadito la necessità di garantire, nella malaugurata ipotesi di recrudescenza della pandemia, sempre la didattica in presenza per gli studenti con disabilità, laddove le famiglie ne facessero richiesta”.

Chiara Ludovisi

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)