Presepi a Codevigo. Natale seguendo san Francesco
Codevigo Decima edizione del presepe vivente la cui particolarità è l’accoglienza riservata al pubblico che interagisce con i figuranti. L’obiettivo è creare un calore familiare in un clima sereno e festoso, sottolineando il valore delle relazioni e l’importanza di stare insieme
Un salto nel passato, precisamente nel 1233, quando nella piccola Greccio san Francesco inaugura quella che sarebbe diventata la tradizione del presepe. É questa l’idea che accompagna quest’anno il presepe vivente di Codevigo, giunto alla sua decima edizione. Nel campetto dietro al patronato – in via Vittorio Emanuele 3° – i visitatori potranno dunque immergersi nella vita quotidiana di un piccolo borgo, vivo attraverso i lavori artigiani e la vivacità delle persone che lo abitano: «Anche per questo Natale le nostre scenografie accoglieranno i tradizionali mestieri come il fornaio e le donne che lavorano a tombolo o al ricamo – illustra una volontaria, Elisa Tasinato – Inoltre, è stata introdotta anche la figura dell’artigiana specializzata nella creazione delle corde tramite l’intreccio di determinate erbe presenti nei fossati vicino alla nostra laguna veneta». Particolarità della rappresentazione di Codevigo è l’accoglienza che i numerosi figuranti riservano a coloro che nelle giornate natalizie fanno visita al ricostruito borgo medievale: «A differenza di altre proposte simili, dove non c’è contatto con il pubblico, desideriamo che quest’ultimo possa interagire con gli abitanti della scena, creando un calore familiare assolutamente importante per noi», continua Tasinato che sottolinea il valore delle relazioni anche nel significato di partecipare in prima persona a questa iniziativa. «Il periodo precedente le feste è tradizionalmente caratterizzato da frenesia che riesco a fermare proprio durante questi quindici giorni in cui sono proposte le rappresentazioni. È un modo diverso di vivere il Natale, così assaporato più intensamente, e anche occasione per fare comunità e crearla per chi solitamente è solo». A contribuire nella creazione di un clima sereno e festoso per le vie del borgo sono proprio i bambini, che girano tra le diverse scene con una parola sempre pronta verso i visitatori: «Sono il vero motore del nostro presepe, coloro che aspettano Natale proprio per vivere questa esperienza, coinvolgendo spesso anche gli adulti e i loro cari – continua la volontaria – All’interno della rappresentazione preparano anche statuette e lavoretti con la creta, aiutati da una animatrice». Nei quasi 800 metri quadri nei quali si sviluppa la riproduzione del paesello è, dunque, la sinergia tra i cento volontari di diverse generazioni e professionalità – tra figuranti e addetti alla manutenzione – a creare il fascino intramontabile del Natale. Una collaborazione che ricorda in maniera più ampia lo spirito caratterizzante la prima rievocazione natalizia a Codevigo: «L’idea è nata durante un pranzo tra amici che hanno costituito il primo nucleo in cui sono confluite persone provenienti da vari gruppi parrocchiali, dalla catechista fino al team del musical Forza venite gente», conclude Elisa Tasinato. Le rappresentazioni sono la notte di Natale e nei pomeriggi (dalle 15) del 26, 29 dicembre e poi 1, 5, 6 (con fiaccolata alle 18) e 12 gennaio.
Riccardo Rocca