Medicine, cibo, libri, aiuto scolastico: viaggio alla Caritas di Oristano

Seconda tappa del nostro percorso nelle Caritas diocesane della Sardegna: a Oristano particolare attenzione alla famiglie con minori, aiutate non solo nelle necessità materiali ma anche con corsi di formazione, recupero scolastico, sport per i ragazzi: “Tanto da fare, ma la generosità è reale”

Medicine, cibo, libri, aiuto scolastico: viaggio alla Caritas di Oristano

L’invito a prendere un libro e a leggerlo, l’opportunità di fare ore di recupero scolastico, la possibilità di ottenere un aiuto economico per iscrivere i bambini in palestra, la richiesta ai genitori di frequentare corsi sulla sana alimentazione, sulla genitorialità, su specifici aspetti sanitari. Ci sono una marea di azioni e di iniziative che uno sguardo ingenuo, o forse semplicemente ancorato all’immagine stereotipata di un tempo, non si aspetterebbe dentro le quattro mura di una Caritas diocesana. E invece accadono tutti i giorni, frutto di un’organizzazione attenta a capire i bisogni e le necessità reali di chi vive un determinato territorio.

A Oristano, fra la Sartiglia e la Carta de Logu

Qui siamo a Oristano, sulla costa occidentale della Sardegna: località di origine altomedievale, a lungo capitale del Giudicato di Arborea, l’ultimo degli Stati sardi ad essere ceduto a dominatori stranieri. Il ricordo storico più conosciuto è legato alla figura tenace e autorevole della giudicessa Eleonora, che alla del 14esimo secolo procedette all’aggiornamento di quella Carta de Logu che rappresentò la cornice giuridica di quasi tutta l’isola restando in vigore per secoli fino all’avvento della normativa emanata da Carlo Felice di Savoia (1827). Oggi Oristano è una città con 30 mila abitanti, capoluogo dell’omonima provincia e sede di una diocesi cattolica che ingloba una settantina di comuni per complessive 130 mila persone. La visitiamo qualche giorno dopo la Sartiglia, la tradizionale corsa equestre che si corre in occasione del Carnevale e che richiama per le vie del centro una grande folla: una manifestazione che, con alle spalle quasi 500 anni di storia, rappresenta oggi uno dei più spettacolari e coreografici eventi dell’intera Sardegna.

Visitiamo i locali della Caritas diocesana poco prima dell’inizio del secondo seminario del ciclo “Raccontare il territorio”, organizzato dall'Ordine dei giornalisti della Sardegna, dalla Caritas regionale e da Redattore Sociale: un viaggio a tappe in diverse diocesi della Sardegna per approfondire alcuni fenomeni sociali che interessano queste zone e che, dopo il primo appuntamento di Tempio Pausania, ci conduce qui a Oristano a ragionare di anziani e “silver economy”.

Nei locali della Caritas diocesana: ascolto e aiuto

Anziani che sono anche fra i frequentatori della Caritas diocesana, alle prese loro, come molti altri più giovani, con le difficoltà dei tempi attuali. Ogni intervento concreto prende il via dall’ascolto, con operatori formati che incontrano la persona in difficoltà per tessere una relazione, capire le problematiche, offrire orientamento e accompagnamento. A quanti hanno bisogno di un sostegno materiale viene rilasciata una tessera che permette di accedere ai servizi offerti, in genere con una cadenza quindicinale.

C’è la distribuzione di beni di prima necessità, anzitutto alimenti e prodotti per l’igiene della persona e della casa. Un servizio che si accompagna alla concessione di contributi economici (servono come aiuto per pagare le bollette) e che viene ulteriormente impreziosito dall’attività di promozione del diritto alla salute, con la distribuzione di farmaci di fascia C, di dispositivi medici e di prodotti per l’infanzia, tutto materiale utile ad alleviare il fenomeno (particolarmente presente sull’isola) della rinuncia alle cure mediche. I farmacisti e il medico che prestano servizio come volontari offrono anche consigli di educazione sanitaria e orientamento ai servizi Asl territoriali.

Per le famiglie con bambini e ragazzi un’attenzione doppia

Le famiglie in difficoltà che hanno al proprio interno figli minori (0-18 anni) sono assistite anche attraverso l’Emporio della Solidarietà, la struttura organizzata come un supermercato nel quale è possibile fare la spesa utilizzando una carta che viene mensilmente ricaricata di un numero di punti assegnati sulla base di una serie di criteri valutativi del livello di bisogno (numero dei componenti familiari, situazione lavorativa ed educativa, livello Isee, ecc.). “Le famiglie – spiega la direttrice della Caritas, Giovanna Lai - possono decidere autonomamente quali e quanti prodotti prendere, in modo da favorire una maggiore consapevolezza e autonomia: i nuclei con minori sono quelli che dimostrano maggiori fragilità e che necessitano di un supporto e un accompagnamento specifici”, anche in un’ottica di prevenzione e di riduzione del rischio della trasmissione generazionale del disagio. Ma l’attenzione non si ferma qui: “Queste famiglie sono tenute ad un coinvolgimento in percorsi formativi e psicopedagogici: abbiamo proposto loro corsi sulla genitorialità, sulla sana alimentazione, su specifici aspetti di carattere sanitario, tutte azioni che mentre rafforzano la reciproca conoscenza forniscono loro anche elementi di formazione e di informazione particolarmente necessari”. Sugli scaffali dell’Emporio, notiamo, non ci sono merendine o cioccolati, e mancano del tutto le bibite gasate: “Una scelta voluta”, ci viene confermato. C’è invece materiale scolastico e di cancelleria, e non poco: quaderni, penne, matite, forbici, pastelli, album da disegno, perfino i pennelli. “Per le famiglie è una voce di spesa molto importante, in modo particolare all’inizio dell’anno scolastico è una preoccupazione molto forte: per questo organizziamo anche una raccolta di zaini, astucci e tutto ciò che serve per poter frequentare bene la scuola”.

Un’attenzione che va anche oltre se è vero che, in presenza di qualche difficoltà didattica, ecco che la Caritas aiuta anche con un servizio di supporto scolastico per chi ha necessità di recuperare alcune materie: lezioni svolte da insegnanti volontari che si danno da fare non solo con alunni e studenti, ma anche con quegli adulti che hanno bisogno di un aiuto linguistico (ad esempio gli stranieri). Incontri che si tengono nel locale adibito a biblioteca: libri di ogni tipo che costituiscono il perno per progetti che spingono giovani e meno giovani alla lettura. “Riusciamo a coinvolgere molte librerie di Oristano dove le persone che acquistano un libro sono invitate a donarne uno alla Caritas: c’è molta generosità, specialmente nei periodi che precedono il Natale e la Pasqua, e i volumi che ci arrivano entrano a far parte della nostra raccolta, vengono utilizzati da bambini, ragazzi e adulti, e contribuiscono ad accrescere anche le conoscenze culturali”. Come i libri, anche i giocattoli sono oggetto di raccolte periodiche: “I bambini sono molto contenti, a Natale abbiamo consegnato davvero tanti regali”.

E quando senti parlare di un’attenzione a tutto tondo non puoi stupirti se poi scopri che il supporto alle famiglie si realizza anche con un contributo economico per permettere a bambini e ragazzi l’iscrizione e la frequenza ad attività sportive: la piscina, la palestra, il calcio, la corsa, la pallavolo, tutto ciò che – specialmente a questa età – accomuna ragazzi e ragazze di ogni luogo ed età.  O che, ancora, giovani avvocati offrono consulenze e orientamento legale nei casi in cui se ne ravvisi la necessità.

Sul fronte di chi aiuta: istituzioni, aziende, volontari e anche detenuti

Tutta questa mole di lavoro si può portare avanti solo con una buona organizzazione, la presenza di operatori qualificati e di volontari, il supporto delle istituzioni, delle realtà del territorio e della gente comune. “Noi – dice ancora la direttrice Giovanna Lai – distribuiamo ciò che ci arriva: gli aiuti alimentari provenienti dai fondi comunitari sono diminuiti nel corso del tempo, quelli della Regione Sardegna sono cresciuti e grazie ad essi possiamo soddisfare molte più richieste. Ci sono gli aiuti della Chiesa, ci sono gli accordi con alcune aziende e con i supermercati. Da Conad riceviamo ogni giorno i prodotti freschi, che vengono subito distribuiti. Proprio nei supermercati cittadini sono frequenti le iniziative della “raccolta alimentare” alla quale ogni cittadino può partecipare acquistando e donando prodotti. In queste occasioni è fondamentale l’aiuto dei ragazzi e dei giovani che fanno volontariato e fra loro, quelli più sensibili scelgono poi di dedicare una parte delle loro vacanze estive al servizio in Caritas.

“Fra coloro che fanno servizio in Caritas – sottolinea Lai – ci sono molte persone di una certa età ma non mancano i progetti per coinvolgere i più giovani, anche con progetti scolastici e di alternanza scuola lavoro: abbiamo inoltre una convenzione con l’Ufficio per l’esecuzione penale esterna che permette l’esecuzione di attività di volontariato da parte di persone sottoposte a misure alternative alla detenzione. Un aiuto importante anche quello”.

VOLONTARIATO IN FARMACIA

Fra i volontari c’è Maria Grazia Carta: “Per circa 40 anni – dice – ho lavorato come medico di medicina generale e ora sono impegnata in Caritas nel servizio della farmacia, dispensando farmaci e cercando di dare risposte alle necessità quotidiane. La sensibilità ai problemi di salute – specifica - aumenta con l’età, quando la vecchiaia porta con sé una condizione di fragilità e di paura del domani, cioè della solitudine, dell’abbandono, della malattia. Eppure l’anziano va visto come una risorsa, perché la vecchiaia non è un tempo inutile ma una stagione in cui portare ancora frutti, in cui scoprire una nuova missione che dà senso al vivere.

L’ACCOGLIENZA DEGLI ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI

Sul territorio di Oristano operano anche altre realtà che si occupano di anziani. Fra queste anche l’ente morale Opera Francescana, che nella sua Rsa eroga servizi di tipo sanitario e socio-assistenziale ad anziani non più completamente autosufficienti che non possono più risiedere presso il proprio domicilio o presso le proprie famiglie. “Accogliamo 25 donne fra i 74  e i 104 anni – dice Ilenia Pistis, psicologa e psicoterapeuta – con l’obiettivo di accompagnarle nella parte finale della loro esistenza con un messaggio di progettualità costante, di modo tale che siano sempre impegnate e seguite nella loro evoluzione. Lo facciamo celebrando la vita, valorizzando le risorse residue cercando sempre nuove modalità in ottica di adattamento creativo. C’è chi per una vita ha fatto la sarta e continua a cucire, c’è chi lavora la lana, chi sistema i gomitoli, ognuno ha un compito che è fondamentale per tutti e gli oggetti realizzati – come i bracciali o i rosari – accrescono l’autostima.

L’ATTENZIONE CREATIVA A BAMBINI E GIOVANI

E così come sono tanti gli anziani che hanno bisogno di aiuto, così molti sono i pensionati attivi con sufficienti energie che impegnano tempo e talento anche in attività creative che coinvolgono giovani e che favoriscono l’incontro fra generazioni. Un esempio è quello di Antonio Marchi, pittore, ceramista, commediografo e molto altro: “Sono stato insegnante di disegno e storia dell’arte al liceo, poi – dice lui – ho scelto di fare il burattinaio, e l’ho fatto non solo con i bambini ma anche con i grandi. Un mestiere povero che ne ha in sé molti altri, il sarto, il pittore, lo scenografo, il teatrante. Nel mio laboratorio di tre metri per cinque ho sistemato tutto il mio mondo e oggi posso dire che la cosa fondamentale è saper giocare. A teatro sono stato Pinocchio e Geppetto, tanti adulti mi incontrano e mi dicono che quando erano piccoli li ho fatti divertire. Tante esperienze ho avuto con i bambini malati, con le persone disabili, con i più vecchi: fare il burattinaio è imparare e insegnare agli altri a saper vivere con i bambini e con gli anziani. E’ vestirsi di mille personaggi e scherzare con giovani e vecchi, è prendere un caffè e chiacchierare con tutti, è fare uno spettacolo in cui tutti sono arricchiti. Un esempio magistrale di creatività nel tessere relazioni. Quello che alla Caritas, e in molte realtà del terzo settore oristanese, è pane quotidiano.
Per donazioni o per capire come aiutare in altri modi vai sul sito della Caritas diocesana di Oristano.

Stefano Caredda

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)