Mario e il diritto di vivere, le organizzazioni civiche del Lazio a fianco della mamma caregiver

Dopo la condanna della madre al pagamento delle spese processuali alla clinica a cui ha fatto causa, le organizzazioni scrivono: “Invitiamo le controparti a rinunciare alle spese che rendono soccombenti Mario e la sua famiglia”

Mario e il diritto di vivere, le organizzazioni civiche del Lazio a fianco della mamma caregiver

Anche la Fish Lazio, il Forum Terzo Settore Lazio, il Forum italiano diritti autismo (Fida), l’Istituto Luca Coscioni e l’avvocata Laura Andrao prendono posizione sul caso della mamma caregiver in sciopero della fame per la condanna della Corte d’Appello a pagare le spese legali alla clinica Villa Mafalda, dopo una lunga causa civile per il risarcimento dei danni subiti al momento del parto dal figlio, oggi 32enne. “Da diversi giorni Elena, madre di Mario, un ragazzo con gravissima disabilità, ha reso pubblica la sentenza definitiva arrivata dopo ben 27 anni di un procedimento giudiziario intentato contro la struttura sanitaria dove era nato Mario, che la condanna a pagare le spese processuali per una somma di circa 300 mila euro – scrivono le organizzazioni in una nota –. La causa riguardava eventuali responsabilità sanitarie durante il parto, che avrebbero provocato danni, generando la condizione di disabilità ad altissima necessità assistenziale di Mario. Esprimiamo forti perplessità, da un punto di vista etico, che una famiglia di una persona con disabilità, già fortemente provata dalle esigenze di cura e dalle preoccupazioni sul futuro di Mario quando non ci sarà più il suo supporto, debba privarsi e privare Mario di una somma così ingente, che sarebbe fondamentale per le sue necessità e la sua assistenza, oggi e per il suo domani”.

“Da diversi anni Elena, fondatrice e presidente dell’associazione Oltre lo Sguardo APS, ha avviato con  risorse proprie  un’esperienza di avvicinamento al ‘dopo di noi’, mettendo a disposizione delle soluzioni abitative per diverse persone con gravi disabilità, proprio per garantire un futuro dignitoso a Mario e ad altri ragazzi e ragazze. Questa sentenza mette certamente a rischio il benessere attuale di Mario, guadagnato con estrema fatica, e il suo futuro, con conseguenti danni sulla qualità della sua vita. Crediamo sia necessario individuare una soluzione che tenga maggiormente conto delle conseguenze che questa condanna potrà produrre. Invitiamo quindi le controparti a rinunciare alle spese che rendono soccombenti Mario e la sua famiglia. Chiediamo inoltre alla politica di disciplinare quanto prima situazioni processuali dove le parti  hanno una condizione economica di partenza molto differente, affinché tutti possano veder tutelati in sede giudiziaria i propri diritti, senza dovervi rinunciare”. Nel frattempo, a favore della mamma caregiver  è partito anche un appello su Change.org

Antonella Patete

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)