Il servizio civile alla Marcia della Pace, “ci siamo sentiti a casa nostra”
Una delegazione guidata presidente della Consulta nazionale, Giovanni Rende, ha partecipato per la prima volta all’iniziativa. Oltre al vessillo ufficiale del Dipartimento, il gruppo aveva alla sua testa uno striscione che riportava l’incipit dell’art. 11 della Costituzione il quale ricorda come “L’Italia ripudia la guerra”
Per la prima volta da quando il servizio civile è diventato volontario nel 2001, una delegazione di qualche decina di giovani in servizio, guidata dal presidente della Consulta nazionale Giovanni Rende, ha partecipato domenica 10 ottobre alla Marcia della Pace Perugia Assisi portando il vessillo ufficiale del Servizio Civile Universale (SCU).
“L’iniziativa è nata in maniera spontanea in queste ultime settimane nelle quali abbiamo provato a coordinarci fra noi volontari per partecipare a questo importante appuntamento – ha spiegato Rende -. Grazie alla disponibilità del Dipartimento per le Politiche giovanili e il SCU, questa giornata è stata considerata, come per le edizioni precedenti, di effettivo servizio per quei giovani che vi hanno partecipato, ma c’è stata data inoltre la possibilità di marciare insieme per la prima volta portando il vessillo ufficiale del Dipartimento”.
“Alla Marcia per la Pace Perugia Assisi – ha proseguito–, noi del servizio civile ci siamo sentiti non solo ‘a casa nostra’, ripensando soprattutto a come essa è nata dal Movimento Nonviolento di Aldo Capitini e Pietro Pinna e a quanti obiettori di coscienza in passato vi hanno partecipato, ma per tutto il percorso anche come in famiglia”. Per il neo presidente della Consulta e Rappresentante nazionale dei giovani volontari infatti, questa partecipazione è stata anche un importante momento di visibilità e riconoscibilità per tutto il SCU. “Marciando insieme ad altri gruppi ed organizzazioni, alcune di esse a loro volta presenti con giovani in servizio civile come ad esempio l’Università di Padova e il CSV Lazio, è stato bello essere riconosciuti per il nostro vessillo. Speriamo che questa partecipazione faccia poi da ‘scintilla’ per future iniziative, magari con un coinvolgimento più ampio di giovani ed enti del SCU”. Proprio il CSV Lazio era presente, ad esempio, con tutti i suoi giovani volontari del programma “Reti al Servizio”, del quale è capofila, insieme a quelli dei Centri di Servizio del Volontariato di Lombardia, Emilia Romagna, Abruzzo, Basilicata, Calabria e Sardegna.
Oltre al vessillo ufficiale del Dipartimento, il gruppo aveva alla sua testa uno striscione che riportava l’incipit dell’art. 11 della Costituzione il quale ricorda come “L’Italia ripudia la guerra”. “Ci siamo chiesti – ha spiegato Rende - cosa potesse riassumere bene a chi ci avrebbe visto durante la Marcia, il significato del nostro essere ‘servizio civile’ e abbiamo pensato che le parole della nostra Costituzione ispirate alla pace e alla nonviolenza, tanto più in questo momento, fossero il messaggio più giusto da dare. In questo senso è anche qualcosa che ci porteremo nei prossimi mesi del nostro impegno nel SCU, perché al di là delle tante novità che riguarderanno questo istituto (servizio civile digitale, ambientale, sportivo, ecc…), non ci si dimentichi mai la sua missione principale”.
“Anche per questo – ha concluso il presidente della Consulta nazionale - sono rimasto favorevolmente colpito da tutti quei giovani che abbiamo provato a coinvolgere in vista della Marcia tramite una mail e che hanno manifestato interesse a partecipare, pur non riuscendoci. Un luogo comune a volte ci fa pensare che il giovane che sceglie questa esperienza lo faccia soprattutto in prospettiva di lavoro o solo per guadagnare qualcosa. Il recente monitoraggio di Arci Servizio Civile aps ci ricorda che queste motivazione c’è, ma non è quella principale, ed io ho toccato con mano in questi giorni come tanti ragazzi, pur non conoscendo bene l’iniziativa della Marcia Perugia Assisi, abbiano mostrato interesse per essa e volontà di parteciparvi proprio per il significato di impegno per la pace che vi hanno colto”. (FSp)