Giornata Alzheimer. La Federazione: “Governo garantisca nuovi fondi al Piano demenze”

In Italia ci sono oltre 1.480.000 persone con demenza. Servono interventi anche per le famiglie per un’assistenza e un supporto completi. Katia Pinto: "Nei prossimi mesi si esaurirà lo stanziamento economico di 15 milioni di euro in tre anni per il Piano Nazionale Demenze, previsto dalla legge di Bilancio del 2021. Il lavoro iniziato grazie a questi fondi non deve essere interrotto"

Giornata Alzheimer. La Federazione: “Governo garantisca nuovi fondi al Piano demenze”

"Nel nostro Paese ci sono oltre 1.480.000 persone con demenza che, insieme alle loro famiglie, hanno bisogno che si intervenga al più presto sulle mancanze che ancora impediscono di accedere a un’assistenza e un supporto completi: non possiamo lasciarle sole. Nei prossimi mesi si esaurirà lo stanziamento economico di 15 milioni di euro in tre anni per il Piano Nazionale Demenze, previsto dalla legge di Bilancio del 2021. Il lavoro iniziato grazie a questi fondi non deve essere interrotto e per questo chiediamo con forza al Governo di garantirne di nuovi. C’è ancora molto da fare non solo nel campo della diagnosi tempestiva e del supporto post diagnostico, ma anche per quanto riguarda l’intervento sui fattori di rischio, che – secondo una ricerca della Lancet Commission - potrebbe evitare o rallentare fino al 40% dei casi di demenza previsti in tutto il mondo entro il 2050". Katia Pinto, presidente della Federazione Alzheimer Italia, lancia un appello alle istituzioni in occasione della XXX Giornata Mondiale Alzheimer, che si celebra oggi 21 settembre: una ricorrenza fondamentale per tenere alta l’attenzione sui bisogni e i diritti delle persone con demenza e dei loro familiari.
"La politica deve mettere in atto azioni concrete per migliorare la qualità della vita di chi convive con questa condizione - continua la presidente Pinto – Ma tutti possiamo fare la nostra per aiutare le persone con demenza e costruire una società più inclusiva".

Per la Giornata e per il XII Mese Mondiale Alzheimer sono tante le iniziative di informazione e sensibilizzazione promosse in tutta Italia dalla Federazione, dalle associazioni affiliate e dalle Comunità Amiche delle Persone con Demenza.

Il Rapporto Mondiale Alzheimer

Federazione Alzheimer presenta nel nostro Paese il Rapporto Mondiale Alzheimer 2023 redatto dal suo partner internazionale Alzheimer’s Disease International (ADI). L’edizione di quest’anno, intitolata Ridurre il rischio di demenza: mai troppo presto, mai troppo tardi, si concentra appunto sulla riduzione del rischio di demenza come pratica, non come teoria. Solo nel 2023, infatti, sono state pubblicate 50.000 notizie in tutto il mondo su come le abitudini alimentari potrebbero impedire o favorire la demenza e la sua progressione.

Un volume enorme di storie, spesso senza contesto, che rende incredibilmente difficile apportare cambiamenti ben informati nello stile di vita. Il Rapporto Mondiale raccoglie le intuizioni di 90 ricercatori di alto profilo, operatori sanitari, responsabili politici, persone che vivono con demenza e caregiver, per aiutare i lettori a comprendere il rischio di demenza in modo olistico e di facile lettura e per fornire indicazioni e suggerimenti concreti sulle possibili strade per prevenirla.

“E se la persona con demenza fossi tu?”

Federazione Alzheimer e Alzheimer Milano ODV, con la complicità dei commercianti del Mercato Comunale Isola di Milano, hanno realizzato un esperimento sociale (il video è disponibile su nontiscordare.org) per far provare ad alcuni ignari cittadini intenti a fare la spesa le sensazioni di smarrimento e confusione con cui nel nostro Paese convivono quotidianamente oltre 1.400.000 persone con demenza. L’iniziativa rientra nella campagna #nontiscordaredivolermibene, che ha l’obiettivo di sensibilizzare sempre più persone sull’importanza di diventare “Amici delle Persone con Demenza”. Visitando il sito nontiscordare.org chiunque può iniziare il percorso di formazione per unirsi alla comunità di cittadini consapevoli e informati che si impegnano quotidianamente per abbattere lo stigma che circonda la malattia e realizzare una società più inclusiva.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)