Droghe, record di cocaina in Europa. Le nuove sfide

Relazione europea sulla droga 2024. Sesto anno di sequestri record di cocaina, che superano ora quelli effettuati negli Stati Uniti. La cocaina è la sostanza illecita stimolante più consumata in Europa: ne ha fatto uso circa l’1,4 % degli europei

Droghe, record di cocaina in Europa. Le nuove sfide

Per il sesto anno consecutivo gli Stati membri dell’UE hanno sequestrato quantitativi record di cocaina (323 tonnellate nel 2022 rispetto a 303 tonnellate nel 2021). I sequestri europei superano ora quelli effettuati negli Stati Uniti, storicamente considerati il più grande mercato di cocaina al mondo. È uno dei dati messi in luce nella Relazione europea sulla droga 2024: tendenze e sviluppi, presentata oggi.

Il 68 % dei quantitativi totali sequestrati è riconducibile a Belgio (111 tonnellate), Spagna (58,3 tonnellate) e Paesi Bassi (51,5 tonnellate), a riprova dell’utilizzo persistente da parte dei trafficanti di droga di queste catene logistiche di approvvigionamento. Nel 2023 la Spagna ha registrato il suo maggiore singolo sequestro di cocaina (9,5 tonnellate), nascosta in carichi di banane provenienti dall’Ecuador.

Cocaina, traffico e contrasto

Il traffico di grandi volumi di cocaina in container marittimi attraverso i porti europei rimane un fattore significativo alla base dell’elevata disponibilità della droga nella regione. Dati recenti del porto di Anversa mostrano che nel 2023 i quantitativi di cocaina sequestrati sono saliti a 116 tonnellate (da 110 tonnellate nel 2022). Con l’intensificarsi dei metodi di contrasto, i gruppi della criminalità organizzata prendono di mira anche porti più piccoli, sia in paesi dell’UE sia in paesi limitrofi, che possono essere più vulnerabili al traffico di droga. In conseguenza di tale sviluppo, nel 2023 alcuni paesi dell’Europa settentrionale, tra cui Svezia e Norvegia, hanno segnalato sequestri record di cocaina nei porti marittimi.

Nell’ambito della tabella di marcia dell’UE per contrastare il traffico di droga e la criminalità organizzata, la nuova Alleanza europea dei porti (2024), un partenariato pubblico-privato, mira a rafforzare la resilienza dei porti e a intensificare la lotta contro il traffico di droga e le infiltrazioni criminali. I gruppi della criminalità organizzata riforniscono i mercati di consumo europei anche mediante la lavorazione di prodotti illeciti a base di cocaina in diversi paesi dell’UE. In particolare, è stato segnalato lo smantellamento di 39 laboratori di cocaina nel 2022 (34 nel 2021).

Cocaina, la consuma l'1,4% degli europei adulti

L’elevata disponibilità di cocaina in Europa ha un impatto sempre più negativo sulla salute pubblica. La cocaina è la seconda sostanza illecita più comune segnalata sia dagli utenti presi in carico per la prima volta dai servizi di trattamento delle tossicodipendenze (29 000 nel 2022) sia dagli utenti presi in carico dai reparti ospedalieri di pronto soccorso (la cocaina è stata menzionata nel 28 % degli accessi per tossicità acuta connessa al consumo di droghe negli ospedali sentinella della rete Euro-DEN Plus nel 2022). Secondo i dati disponibili la cocaina era presente anche in circa un quinto dei decessi per overdose segnalati nel 2022, spesso insieme ad altre sostanze. Poiché il consumo di cocaina può aumentare il rischio di problemi cardiovascolari e altri problemi di salute, è probabile che il suo contributo complessivo alla mortalità correlata alla droga in Europa non sia sufficientemente riconosciuto.

La cocaina è la sostanza illecita stimolante più comunemente consumata in Europa: nell’ultimo anno ne ha fatto uso circa l’1,4 % (4 milioni) degli europei in età adulta (15-64 anni). Le informazioni suggeriscono che la cocaina è sempre più disponibile in Europa, con una distribuzione geografica e sociale più ampia.

Particolarmente preoccupante è il fatto che il consumo di cocaina sembra diventare sempre più comune nei gruppi più vulnerabili o emarginati di alcuni paesi. In un numero crescente di paesi si registrano sia il consumo di cocaina per via parenterale sia il consumo di crack. Gli stimolanti come la cocaina sono associati a una maggiore frequenza di assunzione per via parenterale e sono stati coinvolti in focolai localizzati di HIV tra i consumatori di droghe iniettabili in varie città europee nel corso dell’ultimo decennio.

Cannabis, le nuove sfide

Anche gli sviluppi nel mercato della cannabis pongono i paesi dinanzi a nuove sfide per la risposta alla droga illecita più comunemente consumata in Europa. Il contenuto medio di THC della resina di cannabis è raddoppiato negli ultimi 10 anni e continua ad aumentare (22,8 % nel 2022), mentre quello della cannabis in foglie è rimasto generalmente stabile. I prodotti a base di cannabis sono anche sempre più diversificati e comprendono estratti ad alta potenza ed edibili. In base alle segnalazioni, inoltre, alcuni prodotti venduti sul mercato illecito come cannabis potrebbero essere adulterati con potenti cannabinoidi sintetici.

Nel 2023 il sistema di allerta precoce dell’UE ha ricevuto segnalazioni di nove nuovi cannabinoidi, quattro dei quali semisintetici. Il cannabinoide semisintetico più comunemente individuato è l’esaidrocannabinolo (HHC), la prima sostanza di questo tipo a essere segnalata in Europa nel 2022. Sebbene la conoscenza degli effetti di queste sostanze sugli esseri umani sia limitata, vi sono state segnalazioni di avvelenamenti, anche tra bambini che avevano consumato edibili contenenti HHC. A marzo 2024 l’HHC figurava nell’elenco delle droghe controllate in almeno 18 Stati membri dell’UE.

Si stima che circa l’8 % (22,8 milioni) degli adulti europei (15-64 anni) abbia fatto uso di cannabis nell’ultimo anno, laddove la prevalenza raggiunge il 15 % (15,1 milioni) tra i giovani adulti (15-34 anni). Secondo le stime 92 000 consumatori si sono sottoposti a trattamento specialistico per le tossicodipendenze per problemi correlati al consumo di cannabis nel 2022, pari a circa un terzo (36 %) di tutti gli utenti presi in carico. La cannabis è stata anche la sostanza più frequentemente segnalata dalla rete ospedaliera Euro-DEN Plus nel 2022, essendo coinvolta nel 29 % degli accessi per tossicità acuta (25 % nel 2021).

Cannabis, l'impatto sulla salute fisica e mentale

Il consumo di cannabis può causare o aggravare una serie di problemi di salute fisica e mentale, tra cui sintomi respiratori cronici, dipendenza e sintomi psicotici. Data la complessità del mercato e la varietà dei prodotti disponibili, valutare il rischio dei danni derivanti dal consumo di cannabis è difficile. Sono necessarie ulteriori ricerche sulle specifiche difficoltà che devono affrontare i consumatori di cannabis, al fine di individuare le opzioni di trattamento più efficaci. Alle persone con problemi legati alla cannabis sono comunemente offerte terapie psicologiche di coping. Inoltre divengono sempre più disponibili interventi di sanità elettronica (online).

Cinque Stati membri dell’UE (Cechia, Germania, Lussemburgo, Malta e Paesi Bassi), oltre alla Svizzera, hanno cambiato, o stanno pianificando di cambiare, il loro approccio al consumo e alla fornitura di cannabis a scopo ricreativo. Questi cambiamenti – che includono la coltivazione domestica, circoli senza scopo di lucro per la coltivazione e il consumo di cannabis in privato – sono delineati nella relazione, che sottolinea la necessità di investire nel monitoraggio e nella valutazione per comprendere appieno l’impatto sulla salute e sulla sicurezza pubblica.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)