Di neurodiversità, streghe e giustizia: una storia di autismo senza superpoteri
Elle McNicoll, definisce se stessa "neurodivergente", il suo romanzo per ragazzi, “Una specie di scintilla”, tradotto in Italia da Uovonero, ha già vinto numerosi premi. Al centro della storia Addie, una bambina autistica di 11 anni, che ogni giorno deve fare i conti con le incomprensioni di docenti e compagni scuola
Da un’autrice neurodiversa un libro per ragazzi che racconta una storia di autismo senza superpoteri. Anzi un libro in cui l’autismo rappresenta la lente speciale con cui osservare un mondo troppo rigido e ripiegato su se stesso per riuscire ad allargare lo sguardo. L’autrice, la scozzese Elle McNicoll, definisce se stessa "neurodivergente", precisando che pur scrivendo di tutto e di più, il suo interesse sostanziale rimane la neurodiversità. Il suo primo romanzo, “Una specie di scintilla”, appena tradotto in Italia da Uovonero, ha già vinto numerosi premi ed è stato il libro per bambini della settimana sia del Times che del Sunday Times. In Gran Bretagna la prima tiratura è andata esaurita il primo giorno di uscita in libreria. Al centro della storia Addie, una bambina autistica di undici anni, che ogni giorno deve fare i conti con le incomprensioni di docenti e compagni scuola. A farle da guida nel mondo dei neurotipici, è la sorella maggiore, Keedy, anche lei autistica. Quando Addie scopre che in passato il suo paesino, in Scozia, è stato epicentro di innumerevoli processi contro donne incriminate di stregoneria, comprende che a farle mettere sotto accusa è stata proprio la loro diversità. Da quel momento l’unico pensiero della ragazza sarà costruire un memoriale in onore delle tante streghe uccise.
(La recensione è tratta dal numero di giugno di SuperAbile INAIL, il mensile dell’Inail sui temi della disabilità)