Caregiver familiare, l'Onu condanna l'Italia per il mancato riconoscimento

Accolto il ricorso presentato nel 2017 da Confad, in cui si denunciavano il vuoto legislativo, la mancanza di tutele e la violazione di diritti. Il 3 ottobre il pronunciamento del Comitato per i diritti delle persone con disabilità

Caregiver familiare, l'Onu condanna l'Italia per il mancato riconoscimento

L'Onu condanna l'Italia, per il mancato riconoscimento della figura del caregiver familiare e le conseguenti assenza di tutele e violazione di diritti: così il Comitato per i diritti delle persone con disabilità, il 3 ottobre scorso, ha accolto il ricorso presentato nel 2017 dallo Studio Saccucci & partners, su iniziativa e con il supporto di Confad, tramite l'allora presidente Maria Simona Bellini. Nel ricorso si denunciava il vuoto legislativo che di fatto impedisce al caregiver familiare, nel nostro Paese, di essere riconosciuto e sostenuto.

“La decisione di accoglimento del ricorso accerta la violazione da parte dell’Italia degli obblighi internazionali, assunti con la ratifica della Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità del 2006 – spiega oggi Confad - Ratifica che avrebbe dovuto segnare 'un importante traguardo per il Paese intero. La capacità di risposta ai bisogni delle persone con disabilità è uno degli indicatori principali di un welfare moderno, maggiormente inclusivo, equo ed efficiente', come si legge proprio nella Presentazione della Convenzione recepita dal nostro Paese. Nel nostro sistema welfare, invece, il legislatore ha sempre ignorato l’importanza e il valore intrinseco per l’intera società dei caregiver familiari, che si dedicano h24 alla cura e all’assistenza dei propri congiunti non autosufficienti, costantemente esposti a un elevato rischio di esaurimento fisico e psicologico”.

“Ora l'Italia è tenuta a dare un riscontro scritto entro 6 mesi - commenta Alessandro Chiarini, presidente di Confad - Speriamo che questo pronunciamento suoni come un campanello d'allarme. Il nuovo governo dovrà affrontare tante emergenze, ma speriamo che questo tema entri tra le priorità del nuovo governo, perché trovi una cornice legislativa adeguata. Come Confad ci impegneremo per fare in modo che ci siano ampie ricadute sul piano politico e stiamo verificando la possibilità di ulteriori legali per aggredire una volta per tutte questo tema: non è possibile che l'Italia sia agli ultimi posti in Europa e nel mondo nell'inclusione delle persone disabili e nella tutela dei caregiver familiari. C'è molto da fare, serve una rivoluzione culturale”.

Chiara Ludovisi

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)
Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)