Assistente infermiere, una “pericolosa scorciatoia, rischio per la salute”

È arrivato queste settimana il via libera in Conferenza Stato-Regioni per l'introduzione della nuova figura professionale. Protestano gli infermieri: “Governo e Regioni hanno ignorato i pareri negativi degli esperti nazionali ed internazionali”

Assistente infermiere, una “pericolosa scorciatoia, rischio per la salute”

Una “pericolosa scorciatoia, che minaccia la qualità dell'assistenza sanitaria e la sicurezza dei pazienti”: così le associazioni degli infermieri Nursing Up e Cnai commentano la decisione, assai discussa e contestata, di introdurre la figura dell'assistente infermiere nel sistema sanitario. Una decisione ratificata proprio in questi giorni in Conferenza Stato-Regioni, nonostante le numerose critiche e proteste delle associazioni. La nuova figura, in base a quanto previsto dal decreto, sarà “un operatore in possesso della qualifica di Oss che ha seguito di un ulteriore percorso formativo consegue la qualifica di assistente infermiere". Questo percorso consisterà in 500 ore di formazione: troppo poche, per le associazioni, per garantire le competenze necessarie per compiti spesso delicati, come medicazioni, iniezioni e auso del sondino oro-tracheale.

Obiettivo del decreto è “rispondere in maniera differenziata ai crescenti bisogni di salute della popolazione” e soprattutto alla carenza di infermieri nel nostro Paese. L'Italia è infatti il Paese Ocse con meno infermierii: 6,4 ogni mille abitanti, contro una media europea di 9,5. Bassissimo anche il numero di laureati in infermieristica: solo 17 ogni 100 mila abitanti, contro una media di 48.

La richiesta di una sospensiva dell'accordo

La sicurezza del paziente, però, deve essere sempre in piano piano e sarebbe messa a rischio dall'introduzione di una figura professionale poco formata: per questo Nursing Up e CNAI, attraverso i rispettivi presidenti Antonio De Palma e Walter De Caro, chiedono una sospensiva dell'accordo Stato-Regioni. “Come possiamo parlare di evoluzione delle professioni sanitarie se operatori con sole 500 ore di formazione potranno diventare Assistenti Infermieri?”, denunciano in una nota, in cui rivolgono un appello alle istituzioni : “Non possiamo sacrificare la qualità dell’assistenza per una scorciatoia che non riconosce la vera funzione infermieristica”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)