Ubaldo, tante visite mediche prima di avere la diagnosi di Adhd

Oggi Ubaldo ha trovato un equilibrio e fa il pizzaiolo. Ma sua madre precisa: “Disamorato per le frustrazioni vissute in tutto il tempo perso per ottenere la diagnosi, a 16 anni ha lasciato la scuola”

Ubaldo, tante visite mediche prima di avere la diagnosi di Adhd

“A tre anni mio figlio Ubaldo parlava bene, ma spesso invertiva le vocali o le altre lettere. In seconda elementare presso la Asl fu diagnosticato per disturbo specifico di apprendimento, nella relazione c’era anche una frase che evidenziava difficoltà di concentrazione, ma la diagnosi riportava soltanto i codici della dislessia, della disortografia e della disgrafia, fu data l’indicazione di fare logopedia, ma nessuno diede peso alla possibile componente di Adhd”. A distanza di alcuni anni Alessandra ricostruisce la storia di suo figlio Ubaldo (entrambi i nomi sono di fantasia) nel difficile e tortuoso percorso verso la diagnosi di Adhd. “La rivalutazione in vista della scuola media fu fatta in un centro ospedaliero che, nella relazione di restituzione, confermò la presenza di elementi di distrazione, senza rilevarli in diagnosi. Anche in questo caso il codice diagnostico dell’Adhd non era scritto”.

Adhd, la difficoltà a scuola

Nel frattempo perdurano le difficoltà scolastiche e di socializzazione del ragazzo con forte preoccupazione di Alessandra e grande frustrazione da parte di Ubaldo. “Quando aveva 15 anni, siamo andati a fare una nuova rivalutazione fuori regione, presso un centro di riferimento, e finalmente la diagnosi di Adhd è stata riconosciuta a mio figlio, certamente in comorbidità con i Dsa – ricorda sua madre –. La consapevolezza del disturbo e le terapie anche farmacologiche specifiche hanno supportato mio figlio in un notevole cambiamento nei rapporti interpersonali e nel comprendere cosa va bene per lui. A 16 anni, però, disamorato per le frustrazioni vissute in tutto il tempo perso tra la prima diagnosi in seconda elementare fino alla seconda superiore, ha lasciato la scuola. Oggi, non assume più il farmaco, fa il pizzaiolo e frequenta un corso di formazione, di tipo molto pratico”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)