Territori palestinesi occupati, le organizzazioni: “Siano adottate misure a tutela della libertà delle persone”

Lettera aperta di numeroso organizzazioni agli stati membri delle Nazioni Unite. Tra le altre cose, si chiede che tutti i bambini palestinesi arrestati e detenuti arbitrariamente dall'esercito israeliano siano rilasciati immediatamente e incondizionatamente, così come i restanti ostaggi detenuti da Hamas e da altri gruppi armati palestinesi

Territori palestinesi occupati, le organizzazioni: “Siano adottate misure a tutela della libertà delle persone”

Una serie di Organizzazioni umanitarie hanno sottoscritto una lettera indirizzata a tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite con la quale chiedono di adottare “misure urgenti per proteggere la libertà delle persone sia nei territori palestinesi occupati che in Israele”.
Ciò include la richiesta che al Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) venga concesso “l'accesso immediato e senza restrizioni a tutti i detenuti e gli ostaggi, nella misura richiesta dal diritto internazionale umanitario. Deve essere concesso anche l'accesso completo a osservatori indipendenti dei diritti umani, consulenti legali e familiari”.

La lettera, come detto, è sottoscritta da numerose organizzazioni: Save the Children, Human Rights Watch, War Child, Christian Aid, Humanity & Inclusion/Handicap International (HI), War on Want, Lawyers for Palestinian Human Rights, World Organisation against Torture, Council for Arab-British Understanding, International Federation for Human Rights, Welfare Association, HelpAge International, SOS Children’s Villages UK, Plan International, Amos Trust, Oxfam, Age International, Physicians for Human Rights–Israel, Embrace the Middle East, Kinder, MedGlobal, Médecins du Monde International Network, Action for Humanity, The Rights Forum, Churches for Middle East Peace, La Coordinadora de Organizaciones para el Desarrollo- Spain, Pax for Peace, CARE International, Kifaia, Bond, Terre des Hommes Italia.

“Tutti i bambini palestinesi arrestati e detenuti arbitrariamente dall'esercito israeliano devono essere rilasciati immediatamente e incondizionatamente, così come i restanti ostaggi detenuti da Hamas e altri gruppi armati palestinesi. Nessun bambino dovrebbe mai entrare in contatto con un tribunale militare o con qualsiasi tribunale non in grado di garantire i diritti ad un giusto processo e quelli di base. Nessun bambino dovrebbe mai essere rapito - scrivono le organizzazioni -. Tuttavia, nel frattempo, queste misure fornirebbero una protezione indispensabile e aiuterebbero a garantire che i bambini e gli adulti detenuti e presi in ostaggio siano trattati con umanità, in conformità con i loro diritti fondamentali, secondo il diritto internazionale umanitario e il diritto internazionale in materia di diritti umani”.

Detenzione di palestinesi da parte dell'esercito israeliano in Cisgiordania e a Gaza

Save the Children ricorda che dal 7 ottobre si è registrato un drammatico aumento del numero di palestinesi detenuti dall'esercito israeliano. Prima del 7 ottobre, circa 5.000 palestinesi erano reclusi. Circa 10.000 persone, tra cui almeno 650 bambini, sono state detenute dal 7 ottobre nella sola Cisgiordania.
“È ampiamente documentato che i bambini palestinesi detenuti dall'esercito israeliano subiscono abusi e maltrattamenti sistematici, in parte a causa dell'impunità concessa al governo di Israele dalla comunità internazionale. Negli ultimi 10 mesi, la violenza è aumentata, le condizioni sono peggiorate e l'accesso di avvocati e familiari è stato limitato. I bambini hanno raccontato di trattamenti umilianti come l’essere interamente denudati per essere perquisiti o l’essere costretti a imitare gli animali. Dal 7 ottobre a Gaza, migliaia di palestinesi sono stati convocati e arbitrariamente detenuti dalle forze israeliane. Tra questi, un numero imprecisato di bambini che non si sa dove si trovino e che sono di fatto scomparsi. Sono stati arrestati anche anziani, disabili, persone ferite o malate e operatori sanitari”.

Secondo Save the Children, i racconti diffusi e credibili del loro trattamento sono davvero terribili e includono pratiche che potrebbero equivalere alla tortura, come ad esempio: l'Ufficio dell'Alto Commissario per i Diritti Umani ha documentato numerosi resoconti di torture e maltrattamenti di detenuti palestinesi, tra cui violenza fisica e sessuale, anche contro i bambini; secondo gli esperti delle Nazioni Unite, almeno 53 palestinesi sono morti sotto la custodia militare israeliana; 9 soldati israeliani sono sotto inchiesta e uno è accusato di aver presumibilmente aggredito e violentato un detenuto palestinese, che ha riportato ferite potenzialmente letali. Secondo Physicians for Human Rights Israel, “le crescenti testimonianze indicano che questi incidenti non sono isolati. Indicano abusi e violenze sistematiche, vere e proprie violazioni che si fa finta di ignorare”.

Ed ancora: dopo aver condotto interviste a 55 palestinesi detenuti dal 7 ottobre, B'Tselem ha identificato una dozzina di strutture carcerarie israeliane che “funzionano di fatto come campi di tortura”; i bambini palestinesi detenuti nelle prigioni gestite da Israele, hanno raccontato a Save the Children di patire la fame, essere sottoposti ad abusi fisici e di contrarre malattie infettive. Alcuni hanno riferito di subire aggressioni sessuali e violente percosse.
L'Unrwa ha identificato diverse segnalazioni di trattamenti crudeli, inumani e umilianti contro i detenuti palestinesi come gravi percosse, essere costretti alla detenzione in gabbie, di ricevere  addosso l’urina delle guardie o di essere obbligati a compiere azioni mortificanti.

Ostaggi tenuti prigionieri da gruppi armati palestinesi

“Si stima che 115 cittadini israeliani e stranieri siano ancora prigionieri a Gaza, tra questi anche gli ostaggi che sono stati dichiarati morti perché sequestrati da gruppi armati palestinesi durante gli attacchi del 7 ottobre. Due bambini tra gli ostaggi sono rimasti a Gaza dal 25 giugno 2024”, ricorda Save the Children.
Secondo l’Alto Commissariato Onu, i resoconti degli ostaggi rilasciati “descrivono violenze e condizioni di prigionia estremamente dure”: percosse, abusi sessuali, mancanza di cibo e acqua e cure mediche senza anestesia[19]. La UN Independent Commission of Inquiry, ha riferito di aver “verificato le informazioni sui maltrattamenti e gli abusi degli ostaggi detenuti a Gaza”.

Accesso per il Cicr, osservatori dei diritti umani, avvocati e familiari

L'accesso del CICR alle persone private della libertà è sancito dalla Terza e dalla Quarta Convenzione di Ginevra. Afferma Save the Children: “Il governo di Israele, in quanto parte del conflitto e potenza occupante, e i gruppi armati palestinesi in quanto parti del conflitto anche loro, devono garantire al CICR l'accesso a tutti i detenuti e agli ostaggi nella misura massima prevista dal diritto internazionale umanitario. Il CICR è un attore neutrale in una posizione unica per fornire supporto e assistenza alle persone private della libertà in contesti di conflitto. Le visite del CICR ‘mirano a garantire che il trattamento ricevuto dai detenuti sia in linea con le leggi e gli standard riconosciuti a livello internazionale e con i principi di umanità’. Ciò include la prevenzione della tortura e di altre forme di maltrattamento; la prevenzione e il termine della scomparsa di persone; il miglioramento delle condizioni di detenzione; e il ripristino e il mantenimento dei contatti con i familiari”.

Dal 7 ottobre, il governo israeliano ha sospeso tutte le visite umanitarie del CICR ai detenuti palestinesi. Inoltre, l’'accesso degli osservatori per i diritti umani, degli avvocati e dei familiari è stato limitato nelle strutture carcerarie israeliane per i detenuti della Cisgiordania mentre è quasi inesistente per i detenuti di Gaza.
Al CICR è stato inoltre negato l'accesso per la visita gli ostaggi israeliani e stranieri a Gaza nonostante le ripetute richieste ai gruppi armati palestinesi che li detengono – conclude Save the Children -. Ciò significa che, nonostante le prove di gravi violazioni dei diritti umani, tra cui pratiche che potrebbero equivalere alla tortura, i detenuti e gli ostaggi non hanno alcun tipo di presenza protettiva che li tenga al sicuro e garantisca il rispetto dei loro diritti. Sottolineiamo che, tutti i bambini palestinesi detenuti arbitrariamente e gli ostaggi rimasti a Gaza devono essere rilasciati immediatamente e incondizionatamente, e che bisogna porre fine al sistema illegale di detenzione militare israeliano. Finché ciò non accadrà, gli Stati membri dovranno fare tutto ciò che è in loro potere per difendere le persone e la loro libertà”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)