Striscia di Gaza: Save the Children chiede l’evacuazione immediata dei bambini. “Strutture sanitarie al collasso”

“Tutti i bambini di Gaza, ben un milione, non hanno più accesso ai servizi sanitari essenziali dopo i pesanti bombardamenti che si protraggono da quasi 14 giorni, aggravati dall’assedio imposto il 9 ottobre”. 

Striscia di Gaza: Save the Children chiede l’evacuazione immediata dei bambini. “Strutture sanitarie al collasso”

Lo si legge in una lunga nota rilasciata oggi da Save the Children, che chiede l’evacuazione immediata dei bambini da Gaza, “poiché il tempo utile per salvare coloro che sono gravemente malati e feriti sta scadendo”. “I tassi di mortalità a Gaza, al di là delle vittime dirette delle ostilità, sono aumentati a causa dell’impatto che le violenze in corso stanno avendo sugli ospedali, le ambulanze e gli operatori sanitari, inclusi i blackout elettrici, che stanno mettendo duramente alla prova un sistema sanitario che ha già subito 16 anni di blocco”. Le dimensioni dell’emergenza e la mancanza di forniture mediche “stanno costringendo i medici a fare scelte impossibili, come eseguire interventi chirurgici sui pavimenti degli ospedali, spesso senza anestesia, e conservare i sacchi dei cadaveri nei camion dei gelati, mentre gli obitori e i cimiteri non hanno più spazio. È sempre più difficile mantenere operativi i pronto soccorso, e l’esecuzione di procedure vitali, come la sterilizzazione e la dialisi, potrebbe presto essere interrotta”. Save the Children descrive la situazione in cui è costretta la popolazione nei Territori palestinesi.
“Secondo il ministero della Sanità di Gaza, circa 4.232 bambini sono stati feriti dall’inizio dell’escalation e 1.524 bambini hanno perso la vita. Il 17 ottobre, un ospedale nel nord di Gaza è stato colpito, sono morte centinaia di persone, tra cui molte donne e bambini che si stavano riparando dai raid aerei al suo interno”. Le agenzie umanitarie sono sempre più preoccupate per la disidratazione e le malattie, dato che anche i servizi idrici e igienici nella Striscia di Gaza sono distrutti. “I rifugi di emergenza versano in condizioni igienico-sanitarie spaventose, con ulteriori rischi per la salute, come l’insorgere di malattie trasmesse dall’acqua, particolarmente letali per i bambini”.
“Le continue violenze hanno avuto un impatto anche sulla salute delle donne, con decine di migliaia di donne incinte e neonati in pericolo di vita”. Secondo le stime dell’Unfpa, a Gaza ci sono attualmente 50.000 donne incinte – di cui 5.500 dovrebbero partorire nel prossimo mese – che non possono ottenere i servizi sanitari di base. “Stiamo assistendo alla ‘tempesta perfetta’ per la sanità pubblica – e le vite dei bambini ne saranno l’inevitabile costo. Se prima di quest’ultima escalation, il sistema sanitario era sull’orlo del collasso, ora è al punto di rottura”. Infine: “negare ai bambini l’accesso alle cure mediche salvavita è una violazione della più elementare responsabilità, quella di proteggere i malati e di garantire l’assistenza medica. È imperativo che le strutture sanitarie siano risparmiate dalla violenza”.

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Fonte: Sir