Rsa e caro energia, Uneba: ”Conti in perdita per il 79 per cento delle strutture”

L’associazione presenta un’indagine riferita al primo semestre 2022 che parla di una perdita di 85 milioni al mese. Il presidente Franco Massi: “Interventi sono necessari, è a rischio la sopravvivenza delle strutture”

Rsa e caro energia, Uneba: ”Conti in perdita per il 79 per cento delle strutture”

Dopo la pandemia del 2020-2021, ecco la guerra e l’aumento vertiginoso del costo dell’energia nel primo semestre 2022: un nuovo imprevedibile fattore esterno causa un ulteriore aumento dei costi per le Rsa. Ora la sostenibilità del servizio di accoglienza ai più fragili anziani delle comunità diventa davvero a rischio. Anche perché per il secondo semestre 2022 le prospettive sono ancora più fosche che per il primo semestre. Lo conferma l’”Indagine sui costi dei servizi residenziali per le persone ‘fragili’: come sono cambiati dal 2021 al 2022?” di Uneba, associazione di categoria di quasi 1000 enti non profit del sociosanitario. Il curatore, il presidente di Uneba Milano Virginio Marchesi, lo ha presentato al convegno Uneba “L’innovazione al servizio delle fragilità” giovedì 6 ottobre a Pesaro.

Il 79% delle 111 Rsa Uneba di 11 regioni coinvolte nell’indagine ha i conti in perdita nel primo semestre 2022, con in media 10,9 euro di perdita per giorno e ospite. Il restante 21% è parimenti in difficoltà: evita il passivo grazie ad entrate da altre fonti.

Una perdita di 10,9 euro al giorno a persona, proiettata sull’intero sistema delle Rsa in Italia, che accolgono (almeno) 250.000 anziani non autosufficienti, significa 2,72 milioni euro di perdita al giorno per tutte le Rsa: 85 milioni al mese, oltre 1 miliardo di euro di perdita all’anno. Mezzo miliardo se consideriamo i soli posti letto gestiti dal non profit. Confrontando il primo semestre 2022 con il 2021, nelle 111 Rsa analizzate i costi generali sono aumentati del 29,6%; i costi sanitari sono aumentati del 3%; i costi alberghieri sono aumentati del 6,1%. E nel secondo semestre 2022 con ogni probabilità l’aumento dei costi sarà ancora maggiore. L’aumento non riguarda solo le utenze e l’energia: anche il costo del personale è aumentato, come riflesso della carenza di infermieri e operatori sociosanitari, e, come per tutti, è aumentato anche il costo dei prodotti. In Regione Lombardia si stimano 315 milioni di euro di perdita nel 2022 per il sociosanitario. Di fronte a questa drammatica situazione e al rischio che sia compromesso il servizio agli anziani più fragili, emerge la assoluta necessità di un più forte sostegno pubblico al settore. Quanto previsto dal decreto Aiuti Ter nella sua attuale formulazione non è sufficiente.

“Le commissioni Giuridica e Fiscale di Uneba – ha detto il presidente di Uneba Franco Massi – stanno preparando delle proposte di emendamenti al Decreto legge Aiuti Ter, che presenteremo alle commissioni parlamentari. Metteremo così alla prova le dichiarazioni di grande disponibilità raccolte dai partiti nelle scorse settimane. Interventi sono necessari: è a rischio la sopravvivenza delle strutture". 

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)