Riforma della non autosufficienza, ultima chiamata per il governo Draghi

Il Consiglio dei Ministri dovrebbe approvare in settimana la legge delega sulla non autosufficienza, che poi passerà all’esame delle nuove Camere. Al convegno Uneba di Pesaro il punto della situazione nelle parole di Cristiano Gori e Vincenzo Paglia

Riforma della non autosufficienza, ultima chiamata per il governo Draghi

Ultimo miglio per il governo Draghi, che nel suo ultimo Consiglio dei ministri, che dovrebbe andare in scena mercoledì 12 ottobre, dovrebbe approvare il testo del disegno di legge delega sulla riforma della non autosufficienza, provvedimento inserito nel complesso sistema del Pnrr e che dovrebbe dare all’Italia del futuro un sistema organico e coordinato di assistenza agli anziani non autosufficienti. L’approvazione in Consiglio dei ministri, primo passo di un cammino che vedrà poi impegnato il nuovo Parlamento nel lavoro di approvazione definitiva entro marzo 2023, è auspicata dalle realtà che in questi mesi si sono interfacciate con la Presidenza del Consiglio impegnata a definire la stesura del testo. Sabato scorso, nel corso del convegno nazionale svolto a Pesaro da Uneba - l’organizzazione di categoria del settore sociosanitario, assistenziale ed educativo che raccoglie quasi 1000 enti associati in tutta Italia – il punto della situazione è stato illustrato da mons. Vincenzo Paglia, presidente della Commissione per la riforma della non autosufficienza istituita dal ministero della Salute due anni fa, e dal prof. Cristiano Gori, docente di Politica sociale all’Università di Trento e ideatore e coordinatore del Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza, la coalizione sociale che raggruppa la gran parte delle organizzazioni della società civile coinvolte nell’assistenza e nella tutela degli anziani non autosufficienti nel nostro Paese. L’approvazione del ddl in Consiglio dei ministri non è – ha detto mons. Paglia - un punto di arrivo, ma di partenza, e nel corso dell'attuazione della riforma, sarà fondamentale il ruolo del Terzo Settore: “Vi chiedo una nuova alleanza: da oggi in poi assieme dobbiamo combattere una battaglia perché questo disegno di legge venga applicato”. Per Paglia l'alleanza con il non profit è fondamentale perché nei servizi agli anziani “la sussidiarietà, il volontariato e il Terzo Settore sono un motore di sviluppo a cui non possiamo rinunciare”. Nel testo che dovrebbe essere approvato non ci sono tutte le proposte elaborate: “Ad esempio non compare tra gli articoli del disegno di legge il tema di una riforma dell’indennità di accompagnamento come prestazione universale per la non autosufficienza, anche se abbiamo fatto l'impossibile per includerla”. Inoltre, ha aggiunto Paglia, “servirà anche un intervento per rendere le Rsa idonee alle cure di transizione in sostituzione o in appoggio di ospedali di comunità. E prevedere degli incentivi perché le Rsa siano erogatori nell'intero continuum assistenziale, dialogando sia con l'ospedale che con il territorio”. “Il segmento della residenzialità per anziani – ha affermato Gori - è ancora uno dei punti deboli della riforma: possiamo affermare che il lavoro fin qui svolto è servito ad evitare delle penalizzazioni al sistema, ma la parte costruttiva è tutta da definire”. Il coordinatore scientifico del Patto ha anche sottolineato i tempi stretti (scadenza per l’approvazione della delega fissata al 31 marzo 2023), anche considerando il fatto che “naturalmente la nuova maggioranza vorrà apportare delle modifiche all’attuale testo”. Inoltre, ha sottolineato Gori, il disegno di legge delega è al momento a risorse zero, ma tutti gli interventi previsti nell’ambito dei servizi richiedono risorse aggiuntive. E ottenere risorse aggiuntive vuole dire, per l'assistenza agli anziani, diventare una priorità della politica”. Gori ricorda pertanto che la riforma richiederà, inevitabilmente, tempi medi o lunghi, ma nell'immediato gli aiuti da riconoscere al settore in grave difficoltà per il caro energia dovranno essere presentati come il primo passo dell’applicazione della riforma complessiva. Il presidente nazionale di Uneba, Franco Massi, ha ricordato la necessità di un intervento rapido dell’esecutivo: “Sul tema dell’energia e dei suoi costi, le risposte di Governo e Parlamento finora non sono state per nulla soddisfacenti: assieme alle altre associazioni come Aris, andremo a confrontarci con i gruppi politici del nuovo Parlamento”. Padre Virginio Bebber, presidente di Aris, ha auspicato che “la riforma diventi un progetto di accoglienza e valorizzazione dell'anziano: l'attenzione all'anziano è fondamentale”. La tavola rotonda ha chiuso la tre giorni del convegno “L'innovazione al servizio delle fragilità” organizzato da Uneba a Pesaro: i dettagli sull’evento sono disponibili sul sito di Uneba.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)