Myanmar: mons. Daw Tang (vescovo emerito Myitkyina), “abbiamo cercato di mediare ma la situazione è precipitata”. Arresti nelle notte e scontri
È una strage. Oggi è il giorno in cui si contano e si seppelliscono i morti. Si prega per loro. A raccontare al Sir cosa sta succedendo in Myanmar in queste ore è mons. Francis Daw Tang, vescovo emerito di Myitkyina, dove nei giorni scorsi polizia e forze di sicurezza hanno assaltato la cattedrale di San Colombano.
“La mattina dell’8 marzo – racconta il presule – ci sono stati alcuni scontri con la polizia. Io stesso ho parlato con l’ufficiale chiedendogli di non usare la forza contro i manifestanti. Abbiamo cercato di mediare tra la polizia e la folla”. Sono state ore di trattative ma l’appello a non usare le armi è stato respinto e le forze di sicurezza hanno cominciato a sparare ai giovani che protestavano all’interno del complesso della chiesa. La situazione è quindi precipitata.
La suora cattolica Sr. Ann Nu Tawng – diventata famosa sui social per il suo gesto davanti alla polizia antisommossa – si è di nuovo inginocchiata per implorare i militari di abbassare le armi, ma la sparatoria è iniziata verso le 12.30. “Molti dei miei confratelli sacerdoti, seminaristi, fratelli saveriani e molti giovani religiosi erano con me che cercavano di prendersi cura dei morti (2 uomini) e dei 5 feriti fornendo assistenza sanitaria di base e accompagnandoli in diversi ospedali”. Il vescovo emerito dice al Sir che un uomo musulmano è stato sepolto ieri mentre il funerale del ragazzo buddista è stato oggi e “molti si sono uniti e hanno testimoniato la loro solidarietà”. Mons. Daw Tang, fa sapere che questa notte 91 persone sono state arrestate, molte delle quali ragazzi sotto i 18 anni. 19 sono state rilasciate ma 72 sono ancora sotto il controllo della polizia o dei militari”. Il presule invoca “il dialogo politico nazionale e internazionale” e dice: “Dovrebbe iniziare il prima possibile” e con il “ruolo guida” della Conferenza episcopale e del Consiglio delle Chiese del Myanmar. Ricordando quindi la visita di Papa Francesco nel 2017, mons. Daw Tang conclude: “Il messaggio di Papa Francesco per la pace e la riconciliazione non arriva ancora a tutti i livelli di base o comunità. È un messaggio oggi essenziale per costruire la pace nel Paese”.
Intanto, a Loikaw, nello Stato di Kayah, questa mattina ci sono stati scontri tra manifestanti e polizia nelle vicinanze della cattedrale cattolica di Cristo Re. A mediare tra i due gruppi contrapposti sono scesi per strada padre Celso Ba Shwe insieme ad altri religiosi. Purtroppo, però le forze di sicurezza hanno usato i gas lacrimogeni. Fonti di media locali confermano inoltre al Sir che la giunta militare ha revocato da ieri sera la licenza a cinque organi di informazione, ordinando la chiusura di Mizzima, Democratic Voice of Burma (Dvb), Khit Thit Media, Myanmar Now e 7Day News. Oggi pomeriggio, le forze di sicurezza della giunta birmana hanno fatto irruzione nell’ufficio di Kamayut Media a Yangon arrestando il co-fondatore della pubblicazione Han Thar Nyein e il caporedattore Nathan Maung. Si tratta di uno vero e proprio giro di vite in corso sui media locali.