Migranti. Spostare la Porta d'Europa da Lampedusa a Bruxelles? Il “no” del Comitato 3 ottobre
L’ipotesi è stata avanzata a Lampedusa anche dal sindaco dell’isola, Filippo Mannino. Tareke Brahne: “Un oltraggio alla memoria delle oltre 24.000 persone che solo negli ultimi nove anni hanno perso la vita nel Mar Mediterraneo”
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“Pensare di spostare la Porta d’Europa è un oltraggio alla memoria delle oltre 24.000 persone che solo negli ultimi nove anni hanno perso la vita nel Mar Mediterraneo. La Porta d’Europa è simbolo di memoria, ma anche di accoglienza per tutte quelle persone che giungono a Lampedusa nella speranza di una vita migliore”. A sottolinearlo è Tareke Brahne, presidente del Comitato 3 ottobre. Il riferimento è alle parole di alcuni esponenti politici, tra cui il sindaco di Lampedusa, Filippo Mannino, che lunedì, in occasione della commemorazione del naufragio del 3 ottobre 2013 aveva avanzato questa proposta. “Portiamo questa porta a Bruxelles - aveva detto il sindaco indicando l’opera di Mimmo Palladino -. Varcandola in continuazione chissà che lì non riescano a portare avanti riforme e interventi per una condivisione del fenomeno”.
Il Comitato 3 ottobre in una nota esprime quindi seria preoccupazione e al tempo stesso un sincero rammarico per le affermazioni. “Spero che tali affermazioni nascano solo dal desiderio di ottenere un po’ di visibilità e da un certo gusto per la provocazione - continua Brahne -. Noi, del Comitato 3 ottobre, ci impegneremo per far sì che il 3 ottobre diventi Giornata europea della Memoria e dell’Accoglienza e che la Porta d’Europa possa diventare un monumento Patrimonio dell’Unesco, quale esempio eccezionale dello spirito di accoglienza dell’isola di Lampedusa, specialmente ora che l’opera è divenuta vulnerabile per l'impatto degli agenti atmosferici”. Il presidente del Comitato 3 ottobre aggiunge che non si opporranno invece all'idea di mettere una copia della Porta d’Europa a Bruxelles: “Da sempre, infatti, sosteniamo che la responsabilità del soccorso e dell’accoglienza delle persone migranti debba essere una responsabilità condivisa da tutti gli stati membri dell’Unione Europea e che debba essere una priorità nell’agenda delle Istituzioni europee”.