Migranti. Naufragio in Grecia, “c’è disperato bisogno di percorsi legali e sicuri verso l’Europa”

Amnesty International: "Una tragedia di dimensioni inimmaginabili, che oltretutto era totalmente evitabile. Sollecitiamo un’indagine urgente, approfondita, indipendente e imparziale su cosa abbia causato questa catastrofe e chiediamo assistenza e sostegno per le persone sopravvissute”. Migrantes e Caritas Italiana: “La terra è di tutti e ogni persona ha diritto di muoversi liberamente”

Migranti. Naufragio in Grecia, “c’è disperato bisogno di percorsi legali e sicuri verso l’Europa”

Almeno 80 persone che cercavano di raggiungere l’Europa sono morte a seguito di un naufragio al largo delle coste della Grecia. Altre centinaia di persone risultano disperse.
“Siamo di fronte a una tragedia di dimensioni inimmaginabili, che oltretutto era totalmente evitabile. Sollecitiamo un’indagine urgente, approfondita, indipendente e imparziale su cosa abbia causato questa catastrofe e chiediamo assistenza e sostegno per le persone sopravvissute - ha dichiarato Adriana Tidona, ricercatrice di Amnesty International sulle migrazioni -. Ci sono molte domande che necessitano una risposta: perché un’operazione di ricerca e soccorso non è stata lanciata assai prima? Cosa ha provocato il capovolgimento dell’imbarcazione? Coloro che hanno perso la vita, le persone sopravvissute e le famiglie coinvolte hanno bisogno di trasparenza, verità e giustizia. Il mondo attende che le persone sopravvissute a questa tragedia possano raccontare cosa è accaduto. Nel frattempo, siamo profondamente preoccupati per la mancanza di chiarezza nella versione fornita dalle autorità greche”.

“La guardia costiera greca ha dichiarato che persone non meglio specificate a bordo dell’imbarcazione ‘hanno rifiutato’ l’assistenza della Grecia intendendo proseguire verso l’Italia. A bordo c’erano centinaia di persone ed è impossibile che a ciascuna di loro sia stato chiesto cosa volesse fare. Il governo di Atene aveva specifiche responsabilità nei confronti di ogni persona che si trovava sull’imbarcazione, che era chiaramente in difficoltà - ha proseguito Tidona -. Occorre indagare urgentemente sulle circostanze del naufragio. Ma questa tragedia è solo l’ultima di una lunga serie di naufragi, in Grecia e altrove in Europa, del tutto evitabili. Oggi ci sono famiglie che piangono i loro cari e un numero ancora maggiore è alla ricerca di persone che non si riesce più a contattare. I politici europei avrebbero potuto prevenire tutto questo sin dall’inizio, istituendo percorsi legali e sicuri verso l’Europa. Ecco l’unico modo per evitare queste tragedie così frequenti”.

Amnesty International ha sollecitato le autorità greche a rendere note maggiori informazioni sulle circostanze che hanno portato alla loro decisione di non soccorrere prima l’imbarcazione. L’organizzazione per i diritti umani ha chiesto inoltre a Frontex di fornire informazioni e immagini aeree del monitoraggio di cosa stava accadendo. Queste informazioni saranno fondamentali per ricostruire cosa è accaduto, dato che la sorveglianza aerea di Frontex aveva individuato l’imbarcazione martedì mattina.

Infine, Amnesty International chiede che le persone sopravvissute a questo traumatico evento e le famiglie colpite ricevano immediatamente sostegno psicologico, cure e mezzi per comunicare coi loro cari e per denunciare la scomparsa di persone. “Tutte le persone sopravvissute dovranno essere accolte in un ambiente sicuro”, ha concluso Amnesty.

Migrantes e Caritas: “La terra è di tutti e ogni persona ha diritto di muoversi liberamente”

Una tragedia tra le più dolorose e gravi degli ultimi dieci anni. Così Fondazione Migrantes e Caritas Italiana commentano la strage di migranti avvenuta nel Mar Egeo davanti alle coste greche. Nell’esprimere dolore per questo ennesimo tragico naufragio, Migrantes e Caritas sottolineano “la necessità di canali regolari d’ingresso in Europa che evitino la morte a uomini, donne e bambini costretti a fuggire per vivere una vita più dignitosa. Occorre una maggiore consapevolezza a livello europeo, affinché si superi presto il regolamento di Dublino e non si chiudono le frontiere”.

“La terra è di tutti e ogni persona ha diritto di muoversi liberamente senza alcuna limitazione. Papa Francesco – ricordano Fondazione Migrantes e Caritas Italiana – nel messaggio per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato che si celebrerà il prossimo settembre, sottolinea questa libertà a partire dal titolo ‘Liberi di scegliere se migrare o restare’. Due diritti fondamentali come ‘il diritto di vivere nella propria terra’ o ‘migrare liberamente’. Diritti oggi a rischio perché spesso non si conoscono – o non si vogliono conoscere – le reali motivazioni delle partenze specialmente da luoghi dove c’è guerra o si vivono situazioni di estrema povertà. Dovrebbe essere chiaro per tutti che per comprendere bisogna conoscere”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)