Migranti, Tavolo asilo: con il Memorandum con la Libia ricattati dalle milizie
Le associazioni chiedono al governo lo stop all'accordo che si rinnoverà il 2 novembre. Amnesty: "Complici di una violazione dei diritti umani". Intersos: "L'Italia si impegni per un processo di pace". Asgi: "I soldi della cooperazione finanziano gli abusi della guardia libica"
ROMA - "Il governo deve stralciare il vergognoso memorandum Italia-Libia, che è una violazione dei diritti umani, e deve smettere di finanziare le milizie. Solo così potrà attuare la discontinuità in fatto di immigrazione di cui spesso parla". Con queste parole Filippo Miraglia, coordinatore dell'Arci, ha aperto oggi la conferenza stampa di Tavolo Asilo per chiedere al governo italiano di non rinnovare questo 2 novembre il memorandum d'intesa con la Libia, firmato nel 2017 dall'allora premier Paolo Gentiloni e dal primo ministro tripolino Fayez Al-Sarraj.
Le associazioni che compongono il Tavolo si sono incontrate a Roma per esprimere la propria unanime condanna all'accordo e per presentare una lettera aperta al governo per il suo annullamento.
Erano presenti anche i giornalisti Nello Scavo, di 'Avvenire’, e Francesca Mannocchi. Quest'ultima ha ricordato che la Guardia costiera libica è stata tra i principali beneficiari dell'accordo e che "le politiche di questi anni hanno moltiplicato le armi di ricatto delle milizie invece di annullarle"
Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, è intervenuto per sottolineare che "rinnovare il Memorandum Italia -Libia significa essere complici di una violazione dei diritti umani". Noury ha aggiunto: "Serve un sussulto della cultura dei diritti umani".
Secondo Cesare Forti, della ong Intersos, attiva nel nord e nel sud della Libia, "la soluzione è che l'Italia si impegni per un processo di pace, non che dia soldi a una delle fazioni in Libia per fermare i migranti e basta". Forti ha anche aggiunto che "l'assenza di un principio di approccio umanitario nell'accordo ha minato qualsiasi possibilità di far rispettare i diritti umani in Libia".
Paolo Pezzati, di Oxfam Italia, ha sostenuto durante l'incontro che la sua organizzazione "metterà a disposizione il materiale raccolto in Libia negli ultimi tre anni affinché l'Italia venga giudicata per quanto sta succedendo in Libia dalla Corte europea dei diritti dell'uomo".
A concludere l'incontro Antonello Ciervo, dell'Associazione studi giuridici sulle migrazioni (Asgi). "Il memorandum non è stato mai votato dal nostro Parlamento" ha detto Ciervo. "Sono stati usati i soldi dei contribuenti della cooperazione per l'Africa per creare una guardia costiera che fa quello che noi non possiamo fare: violare sistematicamente i diritti umani".
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