Immigrazione, Sant’Egidio: “Aprire vie legali di ingresso e trasformare gli stranieri in cittadini”
Daniela Pompei, responsabile dei servizi migranti, rifugiati e rom della Comunità di Sant’Egidio: “I migranti non sono braccia che migliorano il Pil, ma vogliono partecipare alle nostre comunità nazionali e contribuire a renderle migliori”. Valentina Brinis (Open Arms): “Il nostro Paese dovrebbe elaborare le politiche migratorie non sull’onda delle emozioni, ma dei dati reali”
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“I migranti non sono braccia che migliorano il Pil, ma vogliono partecipare alle nostre comunità nazionali e contribuire a renderle migliori”. Lo ha affermato Daniela Pompei, responsabile dei servizi migranti, rifugiati e rom della Comunità di Sant’Egidio, intervenendo al forum “La grande occasione: migrazioni e futuro” nel corso dell’incontro interreligioso “Il grido della pace”. “Sostenere il processo di inserimento dei giovani immigrati - ha spiegato Pompei, ricordando come l’Italia è sempre meno attrattiva anche per i ragazzi migranti - trasforma degli stranieri in veri patrioti. Occorrono provvedimenti concreti ed urgenti, come semplificare il percorso di riconoscimento dei titoli di studio stranieri, ed investire nell’istruzione e nella formazione professionale”.
Accanto a Pompei, Valentina Brinis, advocacy officer della Ong spagnola Open Arms, che ha rivolto un appello al governo italiano: “Non dimentichiamo la pulsione etica dell’operazione Mare Nostrum, che è la stessa dei medici che hanno lavorato contro la pandemia di Covid-19. Il nostro Paese dovrebbe elaborare le politiche migratorie non sull’onda delle emozioni, ma dei dati reali. E’ arrivato il momento di promuovere vie di accesso all’Europa legali e dignitose come i corridoi umanitari di Sant’Egidio”.