I popoli amazzonici tra Covid e deforestazione. “La pandemia ha rafforzato l’economia predatoria”

Disboscamento, incendi, sfruttamento delle risorse: sono le difficoltà che devono affrontare le comunità dell’Amazzonia, acuite dall’emergenza Covid-19. Sarà il tema dell’incontro di domani al Terra di Tutti Film Festival, dove verrà presentato l’impegno di Cospe in difesa dei popoli amazzonici, mentre l’illustratore Magnasciutti realizzerà in diretta disegni e vignette sul tema

I popoli amazzonici tra Covid e deforestazione. “La pandemia ha rafforzato l’economia predatoria”

Deforestazione, incendi, sfruttamento delle risorse, e ora anche la pandemia di Covid-19. I popoli amazzonici stanno vivendo un momento molto difficile, la loro terra è da tempo sfruttata, bistrattata, distrutta, e ora l’economia predatoria si è rafforzata a causa dell’emergenza sanitaria. Sarà questo il tema dell’incontro I popoli amazzonici tra Covid e deforestazione”, in programma a Bologna domani 10 ottobre all’interno del Terra di Tutti Film Festival.

“Il Covid è una minaccia molto pericolosa per i popoli della foresta: fino ad ora sono stati registrati un milione di contagi e 25 mila morti solo nell’Amazzonia brasiliana, e in più l’emergenza ha portato a un aumento dell’incendio e della deforestazione – afferma il presidente di Cospe Giorgio Menchini, che sarà presente all’incontro –. La nostra ong da anni è impegnata in Amazzonia, dalla Colombia all’Ecuador, dalla Bolivia al Brasile, e ora stiamo per aprire un nuovo progetto anche in Perù. L’idea è quella di sostenere la cosiddetta ‘economia della foresta viva’, in contrapposizione all’economia della foresta morta, quella dei coloni, dei cercatori d’oro, delle compagnie petrolifere, e di tutti coloro che distruggono l’ecosistema per sfruttarne le risorse”.

L’Amazzonia sta infatti scontando l’avanzare incessante di un’economia predatoria che abbatte gli alberi per farne legname pregiato, che li distrugge col fuoco per fare posto ai pascoli e alle piantagioni destinate all’alimentazione animale. “Per soddisfare i nostri consumi di carne a basso costo in continuo aumento si distrugge così un patrimonio di biodiversità unico nel nostro pianeta, trascinando in quest’opera di distruzione le storie, le culture, i diritti alla terra e alla vita di centinaia di popoli indigeni – affermano gli organizzatori dell’evento –. Perché il loro destino è unito a quello della grande foresta: se la foresta muore, se ne vanno anche loro”. Oggi, con le politiche estrattiviste di Trump e di Bolsonaro, l’Amazzonia brucia più di ieri e il processo aumenta in velocità ed estensione. E l’emergenza Covid si è aggiunta alla già difficile situazione.

Tra le iniziative promosse da Cospe per fronteggiare i bisogni dei popoli amazzonici insorti con la pandemia c’è la campagna “Empate 2020”, lanciata da Angela Mendes, figlia dell’attivista e sindacalista Chico Mendes: si tratta di una raccolta fondi per l’acquisizione di prodotti come alcol, gel, guanti e mascherine, oltre ai prodotti alimentari acquistati dalle aziende locali. A beneficiarne saranno 3.600 famiglie della foresta nello stato di Acre, in Brasile.

Tra gli ospiti dell’incontro ci sarà anche l’illustratore Fabio Magnasciutti, già autore di alcuni disegni per la campagna AMAzzonia di Cospe, che durante l’incontro realizzerà illustrazioni e vignette che verranno proiettate in diretta. “Per raccontare problematiche come il Covid e la deforestazione utilizzerò il linguaggio simbolico, facendo parlare oggetti tradizionali o piante – spiega Magnasciutti –. Mi sento particolarmente vicino alla tematica ambientale, che va trattata con attenzione e considerando varie angolazioni: il Covid certamente è un’emergenza terribile, ma non è l’unica. Il nostro pianeta da decenni sta vivendo un altro tipo di emergenza, non ce ne dobbiamo dimenticare”.

Alice Facchini

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)