Francobolli del Natale 2024. Il Vaticano celebra il Giubileo della Speranza e l'appello per la Pace

Quattro “pellegrini della speranza”, abbracciati l’un altro. Quattro figure stilizzate di diverso colore, provenienti da ogni angolo della terra. Con l’aprifila aggrappato a una croce che si prolunga, fino a diventare un’ancora capace d’imporsi su un mare agitato.

Francobolli del Natale 2024. Il Vaticano celebra il Giubileo della Speranza e l'appello per la Pace

Il logo del Giubileo 2025 (“Peregrinantes in spem”), scelto tra 294 proposte giunte da 213 città e 48 Paesi diversi, fa capolino – insieme alle classiche chiavi decussate - su due dei francobolli di Natale 2024 che le Poste del Vaticano hanno emesso il 4 novembre. L’apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro, da parte di Papa Francesco, è infatti fissata per la sera del 24 dicembre, al termine della messa delle ore 19.

Sul bozzetto del dentello da 1,25 euro, tirato in fogli da dieci esemplari per complessivi 35.000 pezzi, Daniela Longo ha raffigurato l’Angelo del Natale, che mostra un cartiglio sul quale si legge l’incipit del canto intonato per la nascita di Gesù a Betlemme: “Gloria a Dio e Pace in terra”. Anche nell’Angelus di Ognissanti Jorge Bergoglio ha rilanciato il suo appello per la pace: “Fratelli e sorelle, la guerra sempre è una sconfitta, sempre. Ed è ignobile, perché è il trionfo della menzogna, della falsità. Si cerca il massimo interesse per sé e il massimo danno per l’avversario, calpestando vite umane, ambiente, infrastrutture, tutto mascherato di menzogne”.

Sul secondo valore, da 1,30 euro, prodotto sempre in fogli da dieci esemplari, per complessivi 37.000 pezzi, la stessa autrice ha raffigurato il Bambinello benedicente nella mangiatoia. Qui il cartiglio recita: “Spes non confundit”, ovvero “La speranza non delude” (Romani 5,5), con un chiaro riferimento alla bolla d’indizione del Giubileo. La mangiatoia è importante perché, come ha spiegato il Papa nell’omelia della messa del 24 dicembre 2023, “è il segno non casuale, con cui Cristo entra nella scena del mondo”.

Sempre per affrancare i biglietti augurali, le Poste d’Oltretevere hanno un libretto, da 5,10 euro, confezionato in 12.100 esemplari, che contiene due valori da 1,25 euro e due da 1,30. Assai curata è la copertina del libretto che mostra un dettaglio del dipinto Adorazione dei pastori, di Orazio Zecca di Montefortino (oggi Artena), artista del Seicento del quale due anni fa è stato ricordato il quarto centenario della scomparsa. L’opera è custodita nella sagrestia della Cappella Sistina, detta “del presepe”, della Basilica di Santa Maria Maggiore (la cui Porta Santa verrà aperta dal Pontefice a Capodanno, nella solennità di Maria Santissima Madre di Dio). Per ulteriori informazioni si può consultare la pagina vaticanstate.va/it/servizi/poste-e-filatelia.

Intanto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha ottenuto dal Consiglio dei ministri il via libera di un sovrapprezzo da 3,75 euro per uno dei due francobolli natalizi che verranno emessi dall’Italia il 2 dicembre; il dentello immortalerà la basilica della Natività di Betlemme. Il ricavato, raccolto dalla Croce Rossa, sarà destinato “a favore dei rifugiati delle terre del conflitto mediorientale”.

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