Eurostat: il Covid accorcia le speranze di vita degli europei. Spagna, Svizzera, Italia e Svezia i Paesi più longevi
La speranza di vita alla nascita “è aumentata negli ultimi dieci anni nell’Ue: le statistiche ufficiali rivelano che l’aspettativa di vita è aumentata, in media, di oltre due anni per decennio dagli anni ’60.
Tuttavia, gli ultimi dati disponibili suggeriscono che l’aspettativa di vita è rimasta stagnante o addirittura è diminuita negli ultimi anni in diversi Stati membri dell’Ue”. Lo afferma Eurostat mediante una ricerca sulla demografia nell’Ue, dalla quale si comprende inoltre che, “a seguito dello scoppio della pandemia Covid-19 lo scorso anno, l’aspettativa di vita alla nascita è diminuita nella stragrande maggioranza degli Stati membri dell’Unione”.
Per aspettativa o speranza di vita alla nascita si intende, chiarisce Eurostat, il numero medio di anni che un neonato può aspettarsi di vivere se sottoposto per tutta la vita alle attuali condizioni di mortalità. Secondo una delle tabelle rese disponibili, l’aspettativa di vita per gli italiani, ad esempio, era di 83,1 anni nel 2015, per poi salire fino a 83,6 nel 2019, e scendere a 82,4 nel 2020.
Le maggiori diminuzioni della speranza di vita sono state registrate in Spagna (-1,6 anni rispetto al 2019) e Bulgaria (-1,5), seguite da Lituania, Polonia e Romania (tutte -1,4). Gli uomini sono stati leggermente più colpiti nella maggior parte degli Stati membri dell’Ue, con dati disponibili per il 2020, con le maggiori diminuzioni dell’aspettativa di vita registrate in Bulgaria (-1,7 anni), Lettonia e Polonia (entrambe -1,5 anni), nonché Spagna e Romania (entrambi -1,4 anni). Restando ai dati attuali, si vive più a lungo in Spagna, Svizzera, Italia e Svezia.