Disabilità, Stefani: ministero ad hoc per non disperdere gli sforzi

Disability card, Cude, legge sul "Dopo di noi" e agevolazioni. Erika Stefani, ministra per le disabilità, presenta le linee programmatiche del suo lavoro, in audizione alla Commissione affari sociali della Camera dei deputati

Disabilità, Stefani: ministero ad hoc per non disperdere gli sforzi

"Il nuovo Governo ha voluto istituire l'importante ruolo del ministro per le Disabilità, quale autorità politica ad hoc al fine di dare particolare rilievo alle politiche in favore delle persone con disabilità". Così Erika Stefani, ministra per le disabilità, presentando le linee programmatiche del suo lavoro, in audizione alla Commissione affari sociali della Camera dei deputati.

"La disabilità è un tema complesso e trasversale a diverse amministrazioni dello Stato e gli sforzi di queste politiche non devono quindi disperdersi, per questo si richiede quindi un'azione di coordinamento per far sì che gli sforzi delle singole amministrazioni siano guidati da una prospettiva comune e condivisa.
L'intento è quindi di garantire e promuovere i diritti di tutti, senza discriminazioni di alcun tipo su persone con disabilità, come recita la Convenzione dell'Onu. Verrà quindi dato impulso a misure e scelte che contribuiranno alla promozione e allo sviluppo della persona, con la realizzazione di servizi per un nuovo welfare e assicurando interventi adeguati e coerenti. Questo significherà trasformare il welfare centrandolo sulla persona e questo può essere realizzato a contatto e in ascolto con le associazioni e le famiglie. Nell'articolo 4 della Convenzione, si dice che ‘le parti operino in stretta collaborazione con le organizzazioni rappresentative, anche avvalendosi dell'Osservatorio sulle disabilità, che è un organo fondamentale che valorizza ruolo e capacità propositive’. Non sono mai state attuate le indicazioni dell'Osservatorio ma questa sarà l'occasione per tradurre questo lavoro in concretezza".

Rispetto alle linee programmatiche sulle disabilità, Stefani spiega quindi la sua modalità di azione e spiega che vanno considerati due aspetti: "l'emergenza che stiamo ancora vivendo e la disponibilità del tempo che abbiamo a disposizione, dal punto di vista dell'azione di governo. E' opportuno distinguere obiettivi di breve, medio e lungo periodo. In termini di urgenza un tema è la gestione della pandemia e le ripercussioni sulle persone con disabilità e le loro famiglie: chi ha subito più privazioni e più restrizioni sono state le persone fragili e con disabilità, che sono state colpite non solo dalla paura del virus ma anche di un ricovero ospedaliero che poteva diventare un abbandono. Uno dei miei primi atti è stato quello di scrivere a Speranza per rivedere le raccomandazioni ad interim sulla priorità dei vaccini alle persone disabili e anche sollecitare la proposta di somministrazione con priorità nell'ambito del comitato tecnico scientifico dell'Osservatorio".

Sui temi su cui si svilupperanno le linee programmatiche, Stefani spiega che "nell'ambito dell'area dell'inclusione sociale, ho potuto apprendere di alcuni progetti di residenzialità sociale per persone con disabilità, e una delle linee programmatiche è proprio quella di migliorare la vita di queste persone con lo sviluppo di soluzioni abitative dotate di tecnologie avanzate. Questi progetti sono inseriti nel Component 2 della missione 5 del Piano nazionale di ripresa e resilienza approvato dal Consiglio dei ministri il 12 gennaio 2021. Accanto alle nuove soluzioni abitative con alto contenuto tecnologico, proprio nella sfera della transizione digitale è importante che non si crei un divario per le persone con disabilità.

Altrettanto importante è la Disability Card, un importante strumento di integrazione per il quale l'Italia sarà il primo Paese a disporne l'uso in Europa. Della disability card - anticipa Stefani - ho parlato con il Presidente dell'Inps Pasquale Tridico e sarà avviata a breve. L'obiettivo non sarà quello di emanare la card ma creare una patente che ci aiuterà a sviluppare altre misure. C’è inoltre il Cude, il contrassegno unificato dei disabili europeo, per il quale è stata avviata una piattaforma che consente di verificare le targhe associate ai permessi di circolazione ma anche agevolare la mobilità delle persone con disabilità. Un altro tema su cui sto lavorando è la legge sul 'Dopo di noi', con lo scopo di migliorare gli strumenti giuridici e semplificando gli istituti previsti, gli incentivi fiscali, e l'avviamento di una campagna informativa per far conoscere la legge - sottolinea la ministra Stefani.

Inoltre con gli uffici del Mef stiamo lavorando per emanare un decreto attuativo per i sussidi a favore delle persone con disabilità che possa consentire un'agevolazione per l'acquisto di strumenti innovativi, come i dispositivi utili per le persone con ipoacusia, sussidi di cui ho parlato con le associazioni Fish e Fand".

In conclusione di audizione, la ministra si sofferma anche sulla questione dei tempi di intervento del governo per le politiche sulla disabilità, sostenendo che "due anni non sono tanti per portare a compimento gli obiettivi fondamentali, ma c’è bisogno di intervenire e avviare alcuni processi, ad esempio, sul sistema di accertamento della disabilità, sulla continuità del diritto allo studio, sulla semplificazione e il riordino delle normative per le persone con disabilità, per le quali si potrebbe procedere con un testo unico sulle disabilità. È mia intenzione quindi valutare un comitato di studio per rivedere la disciplina dell'accertamento e di tutte le azioni da compiere per il riordino dei provvedimenti. Ci sono poi due misure previste dal Jobs Act che non sono mai state attuate: il collocamento lavorativo per le persone con disabilità e la banca dati. Su questo lavoreremo", ribadisce Stefani.

"Al tempo stesso ho intenzione di lavorare anche con il ministro dell'istruzione Patrizio Bianchi per l'inclusione scolastica e ultimo, ma non per importanza, è l'intervento legislativo a favore del caregiver, molto sentita in Parlamento, e che dovrebbe essere una figura istituzionalizzata. A tal proposito ho già iniziato un'interlocuzione con Inps e ministero del lavoro", conclude la ministra. (DIRE)

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)