Coronavirus, Speranza: “Indice Rt più rilevante rispetto al numero di nuovi casi”

Informativa del ministro della Salute alla Camera sui criteri seguiti per la collocazione delle regioni italiane nell'area rossa, arancione e gialla. "Senza limitazioni destinati a un clamoroso fallimento"

Coronavirus, Speranza: “Indice Rt più rilevante rispetto al numero di nuovi casi”

"Si possono del tutto legittimamente avere opinioni differenti sulle scelte che abbiamo compiuto, ma per favore non capovolgiamo la realtà". Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, durante un'informativa urgente alla Camera sui dati e sui criteri seguiti per la collocazione delle regioni italiane nell'area rossa, arancione e gialla, prevista dal dpcm del 3 novembre 2020.

"Il governo ha sempre considerato i rischi di una seconda ondata- ha detto Speranza- quando a luglio siamo venuti in Aula, qui e al Senato, a chiedere la proroga dello stato di emergenza abbiamo segnalato quanto fosse sbagliato 'lisciare il pelo' a posizioni negazioniste sull'uso delle mascherine, quanto fosse sbagliato rilanciare polemiche infondate sul presunto indebolimento del virus o, ancora, difendere comportamenti irresponsabili durante l'estate o- ha concluso- richiedere di avere protocolli di sicurezza meno stringenti".

Speranza: "Senza limitazioni destinati a un clamoroso fallimento"

"Credo che andando oltre inutili polemiche, tutti dobbiamo trattare una lezione, tanto evidente quanto amara da queste ultime settimane. Se guardiamo in particolare a quello che sta accendendo in Europa, appare ancora più chiaro che senza consistenti limitazioni dei movimenti, senza un cambio sostanziale delle nostre abitudini di vita, senza un rigoroso rispetto delle regole di sicurezza, la convivenza con il virus sino al vaccino è destinata ad un clamoroso fallimento". Così il ministro della Salute, Roberto Speranza.

Speranza: "In Europa 294.622 morti, casi confermati oltre 11 milioni" 

"In Europa la triste e dolorosa conta degli uomini e delle donne che non ce l'hanno fatta a sconfiggere il virus è giunta a 294.622. I casi confermati sono 11 milioni e 863mila, un contagiato ogni 37 persone. Un dato impressionante". Così il ministro della Salute, Roberto Speranza.

"È sufficiente non tenere gli occhi chiusi per guardare quello che sta succedendo fuori dai nostri confini- ha proseguito Speranza- la Francia e l'Inghilterra, due grandi super potenze mondiali, sono travolte e costrette al lockdown nazionale; la Germania è colpita, anche Belgio, Austria, Portogallo e Grecia sono nuovamente in lockdown". Ha quindi concluso il ministro: "Senza ridurre gli spostamenti e le occasioni di contagio la convivenza con il virus è difficilmente realizzabile e corre il rischio di trasformarsi in una pericolosa illusione".

Speranza: "Con le regioni 24 settimane di lavoro proficuo e comune" 

 "Appare evidente che in tutte le fasi del nostro lavoro c'è stato il pieno coinvolgimento delle principali istituzioni scientifiche del Paese, così come delle Regioni, in uno spirito di proficua e leale collaborazione, che sino dal primo giorno ha orientato il nostro lavoro". Così il ministro della Salute, Roberto Speranza.

"L'ordinanza è figlia di un lavoro lungo e faticoso- ha spiegato quindi Speranza- Primo: i criteri di monitoraggio su 21 parametri sono stati condivisi con le Regioni in due sedute congiunte di lavoro, che si sono svolte il 29 e il 30 aprile. Secondo: da 24 settimane i 21 parametri di riferimento vengono utilizzati senza che una sola Regione abbia mai eccepito sul modello o sugli esiti delle elaborazioni conseguenti, né mai una voce in dissenso si è sollevata dal Parlamento del nostro Paese. Ventiquattro settimane di lavoro proficuo e comune".

Ha spiegato ancora il ministro: "Terzo: il documento dal quale derivano le scelte di fondo poste a base del dpcm e della mia stessa ordinanza è stato redatto da un gruppo di lavoro con l'Istituto superiore di Sanità, Istituto Spallanzani e dalla stessa Conferenza delle Regioni. Quarto: la conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha formalmente approvato l'8 ottobre questo documento dal titolo 'Prevenzione e risposte al Covid-19. Evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunnale e invernale'. Quinto: i dati vengono posti a base delle rilevazioni vengono caricati ogni settimana dalle Regioni sul database dell'Iss, la fonte dei dati quindi sono le regioni. Sesto: i dati vengono valutati dalla cabina di monitoraggio, costituita il 29 maggio, della quale fanno parte tre rappresentanti per l'Iss, tre per il ministero della Salute e tre rappresentanti- ha concluso- designati dalla Conferenza delle Regioni.

Speranza: "Battaglia politica ha dei limiti, tanto più dentro un'emergenza"

"Voglio continuare testardamente a pensare che ci siano dei limiti che la battaglia politica, anche la più aspra, non debba mai superare, tanto più dentro una grande battaglia sanitaria". Così il ministro della Salute, Roberto Speranza.

"In un grande Paese come l'Italia non può essere questo il terreno di una battaglia politica- ha proseguito il ministro tra gli applausi dell'Aula- lo dico con tutta la forza che ho dentro, lo dico in modo accorato: basta, non alimentiamo polemiche, non sono solo inutili ma anche terribilmente dannose. Lasciamo fuori dalla battaglia politica le questioni scientifiche. Se produciamo un clima sbagliato l'effetto sarà solo il disorientamento e la sfiducia tra i cittadini. E questo ci renderà più deboli di fronte alla sfida di tutti- ha concluso Speranza- cioè la lotta contro il virus".

Speranza: "Non c'è uno spirito punitivo verso le regioni, servono sacrifici"

 "Lo spirito con cui ci muoviamo è l'esatto opposto rispetto ad uno spirito punitivo verso le Regioni. Sappiamo che le misure comportano sacrifici, ma non abbiamo alternative se vogliamo superare questa fase". Così il ministro della Salute, Roberto Speranza.

"È vero che sono tanti i casi asintomatici- ha aggiunto- ma questa volta sono colpite tutte le Regioni". E se continua ad alzarsi il numero di contagiati "inevitabilmente aumenteranno le terapie intensive e i decessi", ha concluso.

Speranza: "Indice Rt più rilevante rispetto al numero dei nuovi casi"

"In Italia non esistono zone verdi perché il virus circola in tutto il nostro Paese. Quindi essere in zona gialla non significa assolutamente essere in un porto sicuro. L'Rt, come è noto, indica il tasso di riproduzione del virus e rappresenta il numero medio delle infezioni prodotte da ciascun individuo infetto. È un numero importante al fine delle analisi e dell'adozione delle misure di prevenzione, è un indice più rilevante del numero di nuovi casi che quotidianamente rileviamo". Cosi' il ministro della Salute, Roberto Speranza. "I casi che ogni sera registriamo rappresentano una fotografia del momento, figlia di contagi antecedenti- ha spiegato il ministro- con l'Rt invece abbiamo indicazioni sul livello di contagiosità di un territorio e quindi in qualche modo di una prospettiva di diffusione del contagio in quel territorio. È una differenza molto importante che va considerata nelle decisioni assunte".

Se un territorio, ad esempio, ha un numero di "nuovi casi relativamente basso, ma un indice Rt molto alto- ha spiegato ancora Speranza- siamo dinanzi comunque ad un alert serio, perché ci indica che in una situazione di pochi contagiati, se non interveniamo rapidamente, ci sarà una forte espansione del contagio".

Il coefficiente di rischio, costruito sui 21 parametri, è invece "un algoritmo funzionale al grado di resilienza dei servizi sanitari regionali- ha proseguito- posti in terapia intensiva, posti occupati in ospedale in area medica, il rapporto tra operatori sanitari e carichi di lavoro, alla capacità di tracciare i contagiati e la puntualità dei dati, o ancora la qualità delle prestazioni erogate, i tempi per fare i tamponi, i tempi per la diagnosi". La logica che guida le decisioni, secondo il ministro, è dunque "molto semplice: ciascuna Regione viene classificata sulla base dell'incrocio di due parametri, che sono l'indice di rischio che viene prodotto attraverso 21 indicatori e gli scenari definiti attraverso l'Rt".

Speranza ha parlato quindi dei vari scenari: "Scenario 1, nel caso in cui l'Rt sia inferiore a 1; scenario 2, nel caso in cui l'Rt sia compreso tra 1 e 1,5; scenario 3, nel caso in cui l'Rt sia compreso tra 1,25 e 1,50; scenario 4, nel caso in cui l'Rt supera il dato di 1,50. Con scenario 4 e indice di rischio alto sulla base dei 21 parametri la Regione viene collocata in zona rossa. Con un Rt invece compreso tra 1,25 e 1,50 (quindi scenario 3) e indice di rischio derivati dai 21 parametri alto, la Regione viene invece collocata in zona arancione. Dopo 14 giorni, con scenario o indice più basso, avviene una nuova classificazione da parte della cabina di regia", ha concluso.

Speranza: "Il personale è un problema più serio, un medico non si compra al mercato"

"Se non pieghiamo la curva, il nostro personale sanitario non ce la farà a reggere l'onda d'urto. Quello del personale è il problema più serio con cui fare i conti. Un respiratore e una mascherina si possono acquistare, un medico, un anestesista o un infermiere non si comprano al mercato". Così il ministro della Salute, Roberto Speranza.

"Non si può improvvisare, ci vogliono anni di formazione e di investimento- ha concluso- Dobbiamo avere il coraggio di dire questa verità". (DIRE)

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)