Coronavirus Covid-19: Draghi, “i sussidi finiranno, ai giovani bisogna dare di più”
“In questo susseguirsi di crisi, i sussidi che vengono ovunque distribuiti sono una prima forma di vicinanza della società a coloro che sono più colpiti, specialmente a coloro che hanno tante volte provato a reagire. I sussidi servono a sopravvivere, a ripartire. Ai giovani bisogna però dare di più: i sussidi finiranno e resterà la mancanza di una qualificazione professionale, che potrà sacrificare la loro libertà di scelta e il loro reddito futuri”.
Lo ha detto Mario Draghi nel suo intervento in apertura del Meeting di Rimini. “Nel secondo trimestre del 2020 – ha osservato l’ex presidente della Bce -, l’economia si è contratta a un tasso paragonabile a quello registrato dai maggiori Paesi durante la seconda guerra mondiale. I governi sono intervenuti con misure straordinarie a sostegno dell’occupazione e del reddito. Aldilà delle singole agende nazionali, la direzione della risposta è stata corretta”.
Soffermandosi sul fatto che “l’emergenza e i provvedimenti da essa giustificati non dureranno per sempre”, Draghi ha ribadito che “ora è il momento della saggezza nella scelta del futuro che vogliamo costruire”. “La ricostruzione di questo quadro in cui gli obiettivi di lungo periodo sono intimamente connessi con quelli di breve è essenziale per ridare certezza a famiglie e imprese, ma sarà inevitabilmente accompagnata da stock di debito destinati a rimanere elevati a lungo. Questo debito, sottoscritto da Paesi, istituzioni, mercati e risparmiatori, sarà sostenibile, continuerà cioè a essere sottoscritto in futuro, se utilizzato a fini produttivi ad esempio investimenti nel capitale umano, nelle infrastrutture cruciali per la produzione, nella ricerca”. Una sua sostenibilità – ha avvertito Draghi – “verrà meno se invece verrà utilizzato per fini improduttivi”. “I bassi tassi di interesse non sono di per sé una garanzia di sostenibilità: la percezione della qualità del debito contratto è altrettanto importante. Quanto più questa percezione si deteriora tanto più incerto diviene il quadro di riferimento con effetti sull’occupazione, l’investimento e i consumi”.