Coronavirus Covid-19: 100 accademici e premi Nobel a governi, rendere il vaccino “accessibile a tutti, libero da brevetti e di dominio pubblico”
Un appello firmato (al momento) da oltre 100 accademici di fama internazionale per rendere il futuro vaccino per il Covid-19 un bene accessibile a tutte le persone del mondo, libero da qualsiasi brevetto e di dominio pubblico.
Tra i firmatari spiccano i nomi della neuroscienziata Catherine Belzung, Legione d’onore francese, l’economista Muhammad Yunus, premio Nobel per la pace, Stefano Zamagni, Mariana Mazzucato, Cristina Bicchieri, Jeniffer Nedelsky, Jeffrey Sachs. Nell’appello diffuso in 4 lingue e arrivato al Sir tramite il movimento “Economia di Comunione”, gli scienziati convengono nell’affermare che “l’unico modo per sradicare definitivamente la pandemia è arrivare ad un vaccino che può essere somministrato a tutti gli abitanti del pianeta, urbani o rurali, uomini o donne, che vivono in Paesi ricchi o poveri. L’efficacia di una campagna di vaccinazione si basa sulla sua universalità”. Da qui l’appello ai governi affinché rendano il vaccino “disponibile gratuitamente”. Ma per farlo, “i vaccini dovrebbero essere liberati da qualsiasi brevetto. Dovrebbe essere di dominio pubblico. Ciò consentirà ai governi, alle fondazioni, alle organizzazioni non-profit, agli individui filantropici e alle imprese sociali (ovvero, le imprese create per risolvere i problemi delle persone senza trarne alcun profitto personale) di farsi avanti per produrre e/o distribuire questo in tutto il mondo”.
Quello che preoccupa gli studiosi è che molti laboratori di ricerca commerciale, che sono impegnati nello studio costoso di un nuovo vaccino, “si aspettano un elevato ritorno sugli investimenti”. Per questo è importante – si legge nell’appello – “rendere la formula di dominio pubblico” e quindi “disponibile per essere prodotto da chiunque sotto stretto controllo normativo internazionale”. Gli accademici ricordano l’esempio di Jonas Salk (1914-1995), il biologo americano inventore del primo vaccino contro la poliomielite, che non ha mai brevettato la sua invenzione. “Non ha richiesto royalties da esso. Tutto ciò che gli interessava era diffondere il vaccino il più ampiamente possibile, il più rapidamente possibile. Questo è un buon momento per stabilire una norma per il mondo in modo da non essere accecati dal denaro e dimenticare la vita di miliardi di persone”.