Con le eccedenze di cibo aiutate oltre 1,7 milioni di persone

Primo bilancio del 2020 per il Banco Alimentare nella Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco. Distribuite oltre 100 mila tonnellate di alimenti. “Temiamo un'impennata delle richieste d'aiuto con lo sblocco dei licenziamenti”

Con le eccedenze di cibo aiutate oltre 1,7 milioni di persone

Mai come nel 2020 il recupero delle eccedenze alimentari si è dimostrato utile. “Con il primo lockdown abbiamo registrato un incremento del 40% del numero di persone che avevano bisogno di cibo”, racconta Giovanni Bruno, presidente del Banco alimentare. Nel 2020 il Banco alimentare ha distribuito, tramite 7.500 enti caritativi, associazioni e comuni, oltre 100 mila tonnellate di cibo (25 mila in più rispetto all'anno precedente). Di queste, 45 mila tonnellate sarebbero altrimenti state buttate, pur essendo ancora buone. Il resto del cibo donato è arrivato grazie al Fondo europeo (Fead) e al Fondo nazionale per gli indigenti, con i quali il Ministero delle politiche agricole compra le derrate. “Ora la situazione si è un po' assestata e circa 1,7 milioni di persone riescono a mangiare grazie al cibo distribuito dal Banco Alimentate”, aggiunge.

Nella Giornata Nazionale contro lo spreco alimentare, il bilancio (ancora provvisorio) di come è andato il 2020 per uno dei principali enti che si occupano di ridistribuire le eccedenze, dimostra che è sempre più necessario rinforzare il sistema di raccolta delle eccedenza alimentari. “Il nostro timore è che allo sblocco dei licenziamenti ci sarà di nuovo un'impennata di persone che chiederanno agli enti caritativi un aiuto alimentare e quindi a noi”, afferma Giovanni Bruno.

Il cibo ancora buono salvato dalla spazzatura fa bene anche all'ambiente. “Abbiamo calcolato che con le eccedenze raccolte nel 2020 c'è stato un risparmio ci circa 52 mila tonnellate di Co2”, conclude Giovanni Bruno.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)
Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)