Carceri. Suicidio ad Ariano Irpino, è il 42° del 2024! “Sistema imploso, ormai è strage senza sosta”

Ieri sera un detenuto si è tolto la vita. Le reazioni dei sindacati di polizia penitenziaria. De Fazio (Uilpa): “Il sistema ormai è imploso a causa di una gestione politica dell’apparato penitenziario sconsiderata che è stata perpetrata per decenni”. Di Giacomo (S.PP.): “Forse qualcuno pensa che non intervenendo si svuoteranno le carceri… Il cambio di rotta tanto auspicato non vi è stato nemmeno con questo governo”

Carceri. Suicidio ad Ariano Irpino, è il 42° del 2024! “Sistema imploso, ormai è strage senza sosta”

“Il 41esimo detenuto morto in carcere, di carcere e per carcere dall’inizio dell’anno si è impiccato ieri sera verso le 20.00, con i propri slip, in una cella singola del carcere di Ariano Irpino. A nulla sono valsi i soccorsi. Napoletano, 39 anni non ancora compiuti, si era reso protagonista di molteplici intemperanze e gravi aggressioni a operatori di Polizia penitenziaria, segno evidente di un disagio mentale che investe un vastissimo numero di ristretti e che ha inevitabili ripercussioni anche sul benessere del personale. Ai 41 suicidi di reclusi vanno infatti aggiunti anche i 4 appartenenti alla Polizia penitenziaria che nel corso del 2024 hanno messo fine alla propria esistenza”. A dichiararlo è Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria. Che aggiunge: “Ormai è una strage senza sosta e se non ci sarà un’immediata inversione di tendenza si sfonderà tragicamente ogni record nella conta dei suicidi in carcere e per carcere. Il sistema ormai è imploso a causa di una gestione politica dell’apparato penitenziario sconsiderata che è stata perpetrata per decenni e che coloro che l’hanno alimentata adesso addebitano ipocritamente al Governo in carica. Governo, quello attuale, che peraltro dimostra incapacità nell’affrontare compiutamente il problema, come detto gravissimo e generato soprattutto da altri, e si mostra restio a intraprendere percorsi risolutivi o anche solo incisivi”.

Per De Fazio, quella attuale è “una vera e propria emergenza, che per di più si protrae da lungo tempo, che non può essere affrontata con strumenti e misure ordinarie. Va varato un decreto carceri che deflazioni il sovraffollamento detentivo - sono oltre 14 mila i detenuti in esubero -, consenta l’assunzione straordinaria e accelerata di agenti del Corpo di polizia penitenziaria, cui mancano più di 18 mila unità, e permetta il potenziamento dell’assistenza sanitaria, specie di natura psichiatrica. Parallelamente va riformato l’intero sistema d’esecuzione penale, vanno reingegnerizzati il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e il Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità e va riorganizzato il Corpo di polizia penitenziaria. Lo ripetiamo, non c’è più tempo”.

Di Giacomo (S.PP.): “Qualcuno pensa che non intervenendo si svuoteranno le carceri…”

“Forse qualcuno pensa che non intervenendo si svuoteranno le carceri”. E’ invece il commento di Aldo di Giacomo, segretario generale del Sindacato di Polizia Penitenziaria S.PP. “Con questa vittima – aggiunge - siamo a 6 in otto giorni: la Campania è la regione che paga il pegno maggiore nella conta dei detenuti suicidati. Il governo e l’Amministrazione Penitenziaria non sono in grado di contrastare questo stillicidio di vite umane, nessun provvedimento concreto è stato messo in campo per evitare l’amplificarsi del fenomeno che oramai ha assunto livelli record. Il cambio di rotta tanto auspicato non vi è stato con questo governo con il quale si è visto aumentare l’indifferenza ai problemi carceri. L’unica novità delle ultime ore – dice Di Giacomo – è l’annuncio del sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari di un decreto legge del quale per ora si sa che il testo prevede anche una norma che disciplina il procedimento attraverso il quale vengono riconosciuti i benefici, peraltro già previsti dalla legge, per i detenuti che aderiscono al trattamento e dimostrano buona condotta. Non sarebbero introdotti sconti di pena. L'obiettivo è alleggerire i tribunali di sorveglianza, gravati dalla necessità di evadere 200 mila richieste all'anno e, contemporaneamente, garantire ai detenuti i diritti già previsti dalla normativa vigente. Poca cosa – commenta il segretario S.PP. – rispetto ad una situazione completamente sfuggita di mano perché il ‘deus ex machina’ del sistema penitenziario, il sottosegretario Del Mastro, non solo ha esautorato il DAP da ogni funzione e compito ma dimostra di non avere alcuna conoscenza dei problemi dell’emergenza carcere. Vale per tutti il Protocollo operativo con il quale si procede all’acquisto di guanti, abbigliamento e strumenti per il personale secondo la logica di attrezzare gli agenti a fare la ‘guerra’ ai detenuti”.
“Purtroppo – conclude Di Giacomo – continuiamo ad ascoltare solo impegni politici e in riferimento ai suicidi dichiarazioni di parlamentari ed esponenti di Governo senza passare dalle parole di commozione (in qualche caso anche sincera) o generiche e di circostanza, quasi sempre le stesse, ai fatti. Sino al punto di produrre una sorta di assuefazione e ridurre il suicidio in cella a pochi righi in pagina di cronaca locale perché non fa più notizia”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)