Canada: scuole residenziali per bimbi dei popoli nativi, impegno della diocesi di Calgary ad un risarcimento finanziario dei sopravvissuti
La diocesi cattolica di Calgary si è impegnata a fornire un contributo finanziario ai sopravvissuti e alle loro famiglie per sostenerli nel difficile processo di guarigione delle ferite causate dalle Scuole residenziali dove furono portati con la forza i figli dei popoli nativi.
È il vescovo William McGrattan ad annunciarlo in un comunicato dopo essersi consultato con altri vescovi e collaboratori diocesani per essere solidali con i popoli indigeni e i loro leader. L’ammontare di questo contributo monetario e i dettagli dei piani pastorali diocesani relativi a questa iniziativa sarà annunciato a settembre. Ci sono state 25 scuole residenziali della provincia di Alberta. Quattro di queste scuole erano gestite dagli Oblati di Maria Immacolata (Omi) ed erano all’interno dei confini della diocesi cattolica di Calgary che comunque non gestiva direttamente nessuna delle scuole residenziali. Il risarcimento finanziario vuole essere segno dell’impegno della diocesi per “l’opera in corso di giustizia e guarigione nel nostro Paese con i Popoli Indigeni e le loro comunità”. La raccolta di fondi a livello diocesano e locale per un risarcimento finanziario è al centro delle preoccupazioni dei vescovi canadesi. Nei giorni scorsi il Consiglio permanente della Conferenza episcopale canadese (Cccb) aveva sostenuto l’iniziativa presa dai vescovi del Saskatchewan che hanno lanciato un appello per raccogliere fondi da devolvere per finanziare il processo di guarigione e riconciliazione, il lavoro di ricerca nei cimiteri sui siti di ex scuole residenziali, e la promozione di iniziative educative e e culturali. “I vescovi di molte diocesi del Paese – si legge nel comunicato del Consiglio permanente – hanno indicato al Cccb la loro disponibilità a discernere possibili iniziative di raccolta fondi locali e/o regionali. I dettagli delle particolari iniziative di raccolta fondi saranno resi noti localmente a seguito di ulteriori consultazioni”.