Addio a Gino Strada. "Non va commemorato, va ascoltato"

Il medico e fondatore della ong Emergency è morto oggi  all'età di 73 anni. I ricordi e la commozione invadono la rete. Una vita dedicata a difendere la dignità dell'uomo

Addio a Gino Strada. "Non va commemorato, va ascoltato"

La notizia della morte di Gino Strada, medico e fondatore della ong Emergency, all'età di 73 anni, arriva come un "tonfo al cuore". Lo dice padre Alex Zanotelli missionario, fondatore di numerose organizzazione pacifiste e direttore fin dalla sua nascita della rivista Mosaico di pace. “L'Italia ha appena perso uno degli uomini che più si è impegnato contro l'assurdità della guerra e che più ha aiutato chi soffriva a causa dei conflitti". Di Strada  Zanotelli ricorda "la passione" e il fatto che "aveva conosciuto bene la guerra e la sofferenza che provoca ed era arrivato a un punto in cui non ne poteva più accettare neanche l'idea".

Nato a Sesto San Giovanni nel 1948, chirurgo di guerra per il Comitato internazionale della Croce Rossa in scenari come l'Afghanistan e la Somalia, ha fondato Emergency nel 1994 con la moglie Teresa Sarti. Proprio oggi sul quotidiano La Stampa era uscito un articolo a sua firma sull'avanzata dei talebani in Afghanistan.

“Gino Strada se n'è andato. – scrive il vignettista Vauro sul suo profilo Facebook - Capitava Capitava. Ci capitava, in Afghanistan come in Iraq, come in tanti luoghi di guerra, di restare senza parole davanti all'orrore ed alla sofferenza. A volte insieme le cercavamo per denunciare il crimine che è la guerra. Dovevamo trovarle e le trovavamo. Io invece oggi non ne trovo per dire il dolore che la scomparsa di Gino mi provoca dentro. Non le trovo perché non possiamo più cercarle insieme. Addio caro Gino".

Cecilia Strada affida la notizia della morte del padre ai social. “Amici, come avrete visto il mio papà non c'è più. Non posso rispondere ai vostri tanti messaggi che vedo arrivare, perché sono in mezzo al mare e abbiamo appena fatto un salvataggio. Non ero con lui, ma di tutti i posti dove avrei potuto essere...beh, ero qui con la ResQ - People saving people a salvare vite. È quello che mi hanno insegnato mio padre e mia madre. Vi abbraccio tutti, forte, vi sono vicina, e ci sentiamo quando possiamo”.
"Un caro amico, un lottatore, un uomo che ha vissuto non solo per sé ma per gli altri. Consapevole che il 'bene' non è mai passivo o neutrale, che ogni vero bene è figlio del costruire giustizia", è il commento del presidente di Libera Luigi Ciotti. 
"Siamo vicini alla famiglia di Gino Strada e a Emergency - scrive il presidente della Caritas Ambrosiana Luciano Gualzetti - Da Gino abbiamo imparato a metterci tutti dalla parte degli ultimi della terra con il coraggio di denunciare le cause della povertà in particolare quelle provocate dalle guerre".

Il Centro Astalli ricorda "una vita dedicata a soccorrere curare guarire dove guerra e distruzione aprono ferite, spargono morte. Ha combattuto ogni giorno ideologie, populismo e odio con la luce della scienza e del rispetto della dignità di ogni essere umano Profondo cordoglio".  "La guerra è un orrore sempre, ma la speranza è più forte. - scrive Amref  su twitter - Ci lascia #GinoStrada, uomo di pace e giustizia. Siamo tutti più soli. Resta, invece, il suo grande esempio di vita e impegno per un mondo più giusto e equo". E ancora il presidente di Amnesty Italia Emanuele Russo : "Gino Strada è stato un esempio di difensore dei diritti umani, un tipo di persona di cui oggi il nostro paese ha enorme bisogno".

Su twitter il ministro della Salute, Roberto Speranza. "Difendere l'uomo e la sua dignità sempre e dovunque. Questa la lezione più bella di Gino Strada che non dobbiamo dimenticare mai”. "Di lui ricorderemo la generosità, la passione e la competenza con cui ha difeso, sempre e dovunque, la dignità di tutti gli uomini, senza discriminazione alcuna", sottolinea il Presidente della Federazione degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli, che ne ricorda le sue parole: "'Se i diritti non sono per tutti si chiamano privilegi'. In queste parole sono racchiusi i principi cardine del nostro Codice deontologico e della missione stessa dei nostri Ordini, cui la Legge affida la garanzia dei diritti dei cittadini: quello alla tutela della salute, all'uguaglianza, e il meta-diritto a vedersi riconosciuti, in quanto persone, i diritti inviolabili dell'uomo. È assicurando a tutti gli uomini pari diritti che se ne difende la dignità è questa la lezione che Gino Strada ci lascia, insieme al monito a non girarci mai dall'altra parte di fronte alle tragedie che, tutti i giorni e in tutti i luoghi, coinvolgono centinaia, migliaia di persone. L'indifferenza verso i diritti negati è un virus peggiore del Covid. Grazie, Gino, per avercelo insegnato". 

Un “maestro di umanità” per David Sassoli, presidente del Parlamento Ue,  che ne ricorda le parole. “Se un qualsiasi essere umano sta in questo momento soffrendo, è malato o ha fame ci deve riguardare tutti, perché ignorare la sofferenza di una persona è sempre un atto di violenza, e tra i più vigliacchi”.
A ricordarlo anche molti giornalisti.  "Un grande amico, un grande uomo. Non giudicatelo con le lenti della politica, ma con quelle dell'umanità. Non ho mai conosciuto una persona con la sua stessa determinazione, dedizione, tenacia al servizio di chi più ne aveva bisogno, nei luoghi di guerra senza chiedere a chi curava da che parte stesse, nei luoghi di pace al servizio di chi non ce la faceva. Spero che la Repubblica italiana sappia onorarlo", scrive Enrico Mentana (direttore TG La7) sul suo profilo Facebook e aggiunge: "P.S. e più in piccolo conto che la sua e mia squadra del cuore lo ricordi nella prima partita a San Siro".  "Una persona straordinaria, capace di fondare Emergency e portare aiuto nei luoghi più sofferenti e dimenticati della Terra. Un orgoglio per l'Italia, una voce per gli ultimi, un combattente per la pace e contro la guerra, un amico. Ci mancherà", scrive su twitter Nico Piro (Rai). E ancora Myrta Merlino, (L'aria che tira, La7): "Dall'Africa, al Sud America, fino al Medio Oriente, una vita a servizio degli invisibili, degli ultimi, per rendere il mondo un posto migliore. Un uomo, un costruttore di pace, che mancherà a tutti". "E' morto mentre la Storia in #Afghanistan gli dà ragione. Con   Emergency ha salvato e curato milioni di vite nel mondo. - scrive Nello Scavo (Avvenire) - E ha salvato molto anche di noi. #GinoStrada non va commemorato, va ascoltato. Soprattutto adesso". (RS-DIRE)

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)