Gmg Lisbona: mons. Tomasi (Treviso) ai giovani, “giorni lasceranno in noi un grande ricordo. Spero che insieme potremo portare grande carica”
“Obrigado!”: è con un grazie in lingua portoghese che il vescovo di Treviso, mons. Michele Tomasi, ha voluto ringraziare, in particolare i giovani e gli organizzatori, per la partecipazione alla Giornata mondiale della gioventù di Lisbona.
E lo ha fatto con un messaggio uscito nel settimanale diocesano “La Vita del popolo” di ieri, domenica 13 agosto. Ma ha voluto farlo anche con due video che ha affidato ai social, la comunicazione più usata dai giovani durante le giornate portoghesi.
La Gmg si è conclusa formalmente domenica 6 agosto, con la messa presieduta da Papa Francesco davanti a un milione e mezzo di persone, ma che per molti trevigiani è proseguita fino a venerdì 11. Gli ultimi gruppi arrivati a Lisbona, infatti, si sono fermati qualche giorno in più, questa settimana, per visitare le città portoghesi e spagnole, ma anche francesi. Molti i gruppi che hanno proseguito il pellegrinaggio a Fatima e a Lourdes, ad esempio.
Il vescovo ringrazia “perché si è trattato di un dono grande fatto di molteplici doni venuti da parte di tanti: dai giovani in primo luogo che si sono messi in moto da tutte le parti del mondo e si sono riuniti in una festa di colori, di lingue di culture differenti nell’unico coro di amicizia, nel nome del Papa e soprattutto del Signore Gesù, invocato e lodato per le strade in modo semplice, spontaneo, sincero”. Il grazie di mons. Tomasi va poi a quanti hanno lavorato per l’organizzazione, ai tanti sacerdoti e vescovi che si sono messi in cammino con spirito di adattamento, vicini ai giovani. “Dono grande, poi, da parte di Papa Francesco, che ha ricevuto e ha donato forza grande ogni volta che ha saputo dire ai giovani che sono amati e chiamati per nome, che non debbono avere paura, che sono ministri di pace e che sono voluti e accompagnati da Gesù e da Maria: testimone credibile di una fede che rinnova il mondo”.
“Questi giorni lasceranno in noi un grande ricordo. Spero che insieme potremo portare a tutta la diocesi questa grande carica, raccontando quello che più ci ha colpito e forse mostrandoci almeno un poco cambiati da questa esperienza grande di amicizia con il Signore, con Maria e tra di noi”, l’augurio del vescovo, che racconta quali sono stati i momenti più toccanti per lui: “La Via Crucis di venerdì, che in una rappresentazione toccante ci ha fatto pregare partendo dal grande abbraccio con cui il Signore crocifisso accoglie le ansie e le paure dei giovani di oggi, prendendole sul serio ma aprendole con forza e tenerezza alla speranza della Risurrezione”; e il momento di adorazione silenziosa alla veglia di sabato, “in cui un milione e mezzo di persone hanno guardato in silenzio al Signore nell’Eucaristia e gli hanno portato quanto di più importante avevano nel cuore, silenzio fecondo di umanità che si lascia toccare e guarire”.