Lampedusa, Piantedosi e Johansson in visita all’hotspot gestito dalla Croce Rossa

“Non siete soli, è una sfida europea” dice la commissaria europea. “L’obiettivo è rendere sempre più efficace il sistema dei rimpatri”, precisa il ministro dell’Interno. Critico il capogruppo del Pd Martello: “È solo una passerella a favore di telecamere”

Lampedusa, Piantedosi e Johansson in visita all’hotspot gestito dalla Croce Rossa

Sono arrivati oggi a Lampedusa il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, e la commissaria europea agli Affari Interni, Ylva Johansson, per visitare l’hotspot, dove al momento gli ospiti del centro gestito dalla Croce Rossa sono 430. Gli ultimi arrivati sono 45 profughi soccorsi dalla Guardia costiera in area Sar italiana nella notte. “Rimaniamo sempre convinti della necessità di combattere senza alcun condizionamento i traffici internazionali di esseri umani: questo obiettivo sarà sempre al primo posto e so che le istituzioni europee vogliono condividerlo con l’Italia”, ha affermato il ministro dell’Interno nel corso di una conferenza stampa convocata all’interno dell’hotspot. “Nessuno stato membro dell’Ue deve essere lasciato solo ad affrontare il fenomeno migratorio: uniti siamo molto più forti” ha detto la commissaria europea.

“Siamo molto soddisfatti dell’esito della riunione del Consiglio di giustizia e affari interni dell’Ue, a Bruxelles, rispetto alla gestione del fenomeno migratorio: è stata raggiunta una maggioranza solida, e questo è molto importante”, ha aggiunto Johansson. A chi le faceva notare i pareri contrari di Polonia e Ungheria, la commissaria ha risposto: “In realtà il fatto che soltanto due paesi si siano espressi contrariamente rispetto alla proposta avanzata è un grande successo. Non capita mai che davanti alle proposte presentate si raggiunga l'unanimità”.

Rispetto alla situazione dell’hotspot di Contrada Imbriacola, Johansson ha invece commentato: “Sono particolarmente colpita dal lavoro fatto qui a Lampedusa per dare condizioni migliori a chi arriva. Ringrazio inoltre la guardia costiera e le forze di polizia italiane. L’Italia è sempre sotto una fortissima pressione migratoria, con più di 65mila migranti arrivati finora, e sta combattendo in tutti i modi. Questa però non è solo una sfida italiana. Si tratta di una sfida europea. Non siete soli”. Mentre sul contrasto ai trafficanti di esseri umani ha precisato: “Bisogna lavorare anche con i paesi d’origine e con quelli di transito”, sottolineando, al tempo stesso, l’importanza delle relazioni con la Tunisia. “Già nei primi sei mesi di quest'anno abbiamo registrato un primo timido e modesto segnale di miglioramento dei rimpatri, con un incremento di 600 persone in più rispetto all'anno precedente”, ha aggiunto il ministro Piantedosi. “L’obiettivo è rendere sempre più efficace il sistema dei rimpatri”.

“Una passerella a favore di telecamere, una visita di poco più di un’ora durante la quale non hanno neppure incontrato i pescatori che avevano sollevato il problema delle imbarcazioni dei migranti abbandonate in mare. Ed il sindaco Filippo Mannino, invece di farsi portavoce delle proposte e delle richieste dei lampedusani, si è limitano a fare il maggiordomo del ministro”, è il commento di Totò Martello, capogruppo del Pd al Consiglio comunale di Lampedusa e Linosa ed ex sindaco delle isole Pelagie, a proposito della visita del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi e della commissaria europea agli Affari interni Ylva Johansson. “Tanto valeva per Piantedosi e Johansson organizzare una conferenza stampa a Roma o a Bruxelles – ha detto ancora Martello –. Non si capisce cosa siano venuti a fare dal momento che non hanno chiarito nulla sulla scellerata ipotesi di realizzare un mega centro di permanenza per migranti sull’isola, non hanno incontrato i rappresentanti della comunità locale ed hanno solo fatto un breve giro nel centro di accoglienza, stando bene attenti ad essere inquadrati dalle telecamere”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)