Inaugurato in Pakistan il Cristina Castagna Center, progetto per la promozione dell'alpinismo e la valorizzazione delle comunità locali

Frutto della cooperazione internazionale tra Italia e Pakistan, è stato costruito e inaugurato lo scorso 10 agosto, con una cerimonia in grande stile, il Cristina Castagna Center, situato a Ghotolti Ishkoman, nel Gilgit-Baltistan, distretto di Ghizer (Pakistan).

Inaugurato in Pakistan il Cristina Castagna Center, progetto per la promozione dell'alpinismo e la valorizzazione delle comunità locali

Il centro nasce con l’obiettivo di generare crescita economica per le popolazioni locali e promuovere, attraverso corsi di formazione, l'avvicinamento delle comunità locali alle attività professionali legate all’alpinismo, con particolare attenzione alla valorizzazione della figura femminile. La struttura è attrezzata, tra le altre cose, con un dispensario farmaceutico, una sala comunitaria e un’area dedicata all’accoglienza dei turisti interessati alla montagna. Inoltre, è previsto che ospiti corsi di alpinismo e una scuola di formazione sulle tecniche della montagna. È stata realizzata dall’associazione Montagna e Solidarietà APS, con il contributo del Club Alpino Italiano (CAI), e fa parte delle iniziative del progetto K2–70 del CAI, dedicato alla celebrazione del 70° anniversario della prima salita del K2, compiuta da alpinisti italiani nel 1954.

Foto 1 La targa dell'inaugurazione del 10 agosto del Cristina Cstagna Center

L’inaugurazione si è svolta alla presenza di una rappresentanza italiana, tra cui il presidente dell’associazione Montagna e Solidarietà APS, Tarcisio Bellò, e il presidente generale del Club Alpino Italiano, Antonio Montani, oltre a diverse autorità e cittadini pakistani. Il centro è dedicato a Cristina Castagna, una giovane infermiera vicentina, grande appassionata di alpinismo, soprattutto himalayano, che perse la vita sul Broad Peak (una montagna del massiccio del Gasherbrum) il 18 luglio 2009.

Foto 2 Il Cristina Castagna Center

Il progetto e la costruzione del centro, iniziata nel 2018, hanno coinvolto diverse maestranze e professionisti locali, anche su base volontaria, oltre a un gruppo di progettisti italiani. «L’idea del Cristina Castagna Center – racconta Tarcisio Bellò – fu proposta nell’agosto 2009, durante l’inaugurazione dell’acquedotto costruito nel villaggio di Ghotolti, in valle Ishkoman, da Azraf Aman, il primo scalatore pakistano a salire sul K2 nel 1977. Nel 2013, vari capifamiglia di Ghotolti offrirono la terra e, presso il magistrato locale di Chatorkand, fu regolarmente registrata sia la donazione del terreno da parte di Shukrat Baig sia l’accordo per la costruzione del Cristina Castagna Center da parte del Comitato Locale, insieme alle associazioni italiane Montagna e Solidarietà e Club Alpino Italiano».

Foto 4 Momenti dell'inaugurazione del Cristina Castagna Center, con a sx Tacisio Bellò

Un progetto, dunque, che testimonia la vicinanza e la solidarietà tra Italia e Pakistan, utile anche a rafforzare le relazioni tra i due Paesi. «Il centro – continua Tarcisio Bellò – è stato realizzato nel segno di una fraterna collaborazione fra persone appassionate di montagna di due Paesi, Pakistan e Italia, non così lontani, non così diversi. Quest’anno ricorrono i 70 anni dalla storica conquista del K2, nota sia tra le vallate del Pakistan che nel mondo come “la montagna degli italiani”. In occasione della celebrazione di questa impresa alpinistica italiana, sarà possibile promuovere questa e altre iniziative di gratitudine verso questo grande paese asiatico. Un piccolo grande intervento solidale internazionale, particolarmente interessante perché realizzato grazie a una straordinaria collaborazione tra alpinisti italiani e la popolazione locale di montagna. Come scrisse il grande poeta pakistano Muhammad Iqbal, potrebbe essere “una piccola ma importante goccia” con la prospettiva di un futuro migliore per i giovani pakistani nel proprio Paese».

Foto 5 Momenti dell'inaugurazione del Cristina Castagna Center
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