Eurobarometro: indagine fra 27mila cittadini. Cresce la fiducia nell’Ue. Italiani preoccupati da situazione economica e disoccupazione
Cresce la percezione positiva dell’Ue fra i cittadini europei, rimane elevata la fiducia nella moneta unica, il cambiamento climatico si impone fra le preoccupazioni diffuse accanto alle migrazioni. E gli italiani? Si dichiarano più preoccupati dalla disoccupazione e dalla situazione economica nazionale che non dall’immigrazione (anche se il dibattito pubblico e i social media continuano a concentrarsi soprattutto sul nodo-migrazioni).
Sono alcuni dei dati dell’indagine Eurobarometro, reso nota lunedì a Bruxelles dall’istituto demoscopico della Commissione Ue. L’indagine “Eurobarometro standard – Primavera 2019” è stata condotta mediante interviste individuali tra il 7 giugno e il 1° luglio – quindi all’indomani del voto per l’Europarlamento – nei 28 Stati membri Ue e nei Paesi candidati: sono state realizzate 27.464 interviste negli Stati membri Ue28. Emerge, spiegano da Eurobarometro, “un forte aumento della percezione positiva dell’Unione europea da parte dei cittadini in tutti i settori, dall’economia allo stato della democrazia. Questi sono i risultati migliori registrati nel periodo successivo all’indagine Eurobarometro del giugno 2014, condotta prima dell’insediamento della Commissione Juncker”. Tra i risultati principali “spiccano il sostegno record all’euro e il fatto che i cambiamenti climatici siano diventati la seconda preoccupazione principale a livello di Ue, dopo l’immigrazione”.
La fiducia nell’Unione “ha raggiunto il suo livello massimo dal 2014 e rimane più elevata rispetto alla fiducia nei governi o nei parlamenti nazionali”. La fiducia nell’Ue è aumentata in 20 Stati membri e le percentuali più elevate si sono registrate in Lituania (72%), Danimarca (68%) ed Estonia (60%). Inoltre più della metà dei rispondenti “si dichiara prevalentemente fiduciosa” nell’Ue in Lussemburgo (59%), in Finlandia (58%), in Portogallo (57%), a Malta e in Svezia (per entrambe il 56%), in Bulgaria e Ungheria (per entrambe il 55%), in Irlanda, Polonia, nei Paesi Bassi e a Cipro (per tutti il 54%), in Romania e Austria (per entrambe il 52%) nonché in Lettonia e Belgio (per entrambe il 51%). Dall’ultima indagine Eurobarometro standard nell’autunno 2018 la percentuale dei rispondenti con un’immagine positiva dell’Ue (45%) è aumentata in 23 Stati membri e in misura maggiore a Cipro (47%, +11), in Ungheria (52%, +9), in Grecia (33%, +8), in Romania (60%, +8) e in Portogallo (60%, +7). “Dall’autunno 2018 è stato registrato un aumento di 2 punti percentuali (+10 dalla primavera 2014): si tratta del livello più alto rilevato negli ultimi 10 anni. Il 37% (+1, rispetto all’autunno 2018) dei rispondenti ha un’immagine neutra dell’Ue, mentre meno di un quinto ha un’immagine negativa (17%, -3): è la percentuale più bassa degli ultimi 10 anni”. Gli italiani che dichiarano fiducia nell’Ue sono solo il 37%, ma hanno ancor meno fiducia nel parlamento di Roma (31%) e meno ancora nel governo (30%).