Covid, l'Ue pensa alle zone "rosso scuro" e all'accelerazione sui vaccini
I principali risultati della videoconferenza tenutasi ieri sera tra i capi di Stato e di governo dei Paesi dell'Unione europea (Ue). L'obiettivo principale è contenere l'epidemia e, allo stesso tempo, evitare la chiusura delle frontiere all'interno dell'Ue
Zone "rosse scuro", accelerazione dei tempi per l'approvazione di nuovi vaccini e mutuo riconoscimento dei test diagnostici per il Covid-19. Questi sono i principali risultati della videoconferenza tenutasi ieri sera tra i capi di Stato e di governo dei Paesi dell'Unione europea (Ue).
L'obiettivo principale è contenere l'epidemia e, allo stesso tempo, evitare la chiusura delle frontiere all'interno dell'Ue. A tal fine, i leader hanno concordato l'introduzione di "zone rosso scuro" per quelle regioni europee con un alto tasso di positività al Covid-19. Per partire da queste aree zone saranno necessari test preventivi e quarantena all'arrivo. Inoltre, come ha sottolineato la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, in conferenza stampa, "tutti i viaggi non essenziali devono essere altamente scoraggiati".
I leader nazionali hanno chiesto anche all'Agenzia europea dei medicinali (Ema) di accelerare il processo di approvazione degli altri vaccini sotto esame, in primis quello Oxford-AstraZeneca, per il quale si attende l'ok definitivo entro la fine della prossima settimana.
Non è ancora tempo, invece, di parlare concretamente di passaporti vaccinali. "Bisogna tenere in considerazione i risvolti politici tra cui il rispetto dei diritti e dei dati personali delle persone", ha chiarito Von der Leyen, lasciando comunque intuire che la discussione su questo passaporto non è stata bocciata ma solo rinviata a un prossimo futuro. (DIRE)