Cop28: Ue-Africa, Caraibi e Pacifico. “Attuare Accordo di Parigi e Agenda 2030”. Fonti rinnovabili, sviluppo sostenibile, sostegno nazioni povere
I 27 Stati membri dell’Unione europea e i 79 membri dell’Organizzazione degli Stati dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico (Oacps) riaffermano il loro “impegno ad attuare l’Accordo di Parigi”.
Chiedono al contempo “un’azione accelerata per il clima e una transizione giusta che non lasci indietro nessuno”. Lo si legge in una dichiarazione congiunta dell’Organizzazione degli Stati dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico e dell’Unione europea per la Cop28. Oltre 100 Stati, dunque, che ambiscono a una mitigazione dei mutamenti climatici e allo sviluppo sostenibile.
Unione europea e Oacps richiamano l’impegno a realizzare l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. “Riaffermiamo – scrivono – il nostro forte impegno ad attuare in modo completo ed efficace l’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, i suoi obiettivi a lungo termine e l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile”. Invocano risultati positivi, in questa direzione, dalla Cop28, “tenendo conto delle responsabilità comuni ma differenziate e delle rispettive capacità alla luce delle diverse circostanze nazionali”, con “percorsi chiari per ottenere riduzioni delle emissioni, migliorare le capacità di adattamento e la resilienza per tutti, nonché i flussi finanziari necessari, mantenendo a portata di mano l’obiettivo di 1,5 gradi centigradi”. Si insiste poi sul “passaggio verso un’economia climaticamente neutrale”, che “richiederà l’eliminazione graduale e progressiva dei combustibili fossili a livello globale”. Inoltre i firmatari chiedono un’azione decisa “per triplicare la capacità installata di energia rinnovabile”.
Le azioni intraprese dovranno fra l’altro “concentrarsi sui Paesi in via di sviluppo che sono particolarmente vulnerabili agli effetti negativi del cambiamento climatico”. Per questi obiettivi saranno necessari notevoli investimenti (sbloccare il fondo Loss & Damage da 100 miliardi di dollari l’anno, a favore delle popolazioni dei Paesi in via di sviluppo).