Commissione Ue: “Strategia per i diritti delle persone con disabilità”. Vita indipendente, inclusione sociale, occupazione
“Fin dalla sua nascita, il progetto europeo si è concentrato sulla rimozione delle barriere, in linea con la sua visione di unione nella diversità. Tuttavia molte persone con disabilità continuano a incontrare ostacoli, ad esempio quando cercano un lavoro o utilizzano i trasporti pubblici”: lo afferma Helena Dalli, commissaria per l’uguaglianza, nel giorno in cui a Bruxelles si presenta la nuova Strategia per i diritti delle persone con disabilità.
“Le persone con disabilità dovrebbero poter partecipare – aggiunge – in modo paritario a tutti gli ambiti della vita. Vivere in modo indipendente, imparare in un ambiente inclusivo e lavorare secondo norme adeguate: sono queste le condizioni che dobbiamo garantire a tutti i cittadini per consentire loro di prosperare e vivere al meglio”.
La strategia decennale definisce le “iniziative fondamentali” incentrate su tre temi principali.
Il primo è i diritti dell’Ue: “Le persone con disabilità hanno lo stesso diritto degli altri cittadini di trasferirsi in un altro Paese o di partecipare alla vita politica. Basandosi sull’esperienza del progetto pilota in corso in otto Paesi, entro la fine del 2023 la Commissione europea proporrà una tessera europea d’invalidità per tutti i Paesi dell’Unione, che agevolerà il riconoscimento reciproco dello status di disabilità tra gli Stati membri, aiutando le persone con disabilità a esercitare il loro diritto alla libera circolazione”. Secondo: vita indipendente e autonomia.
“Le persone con disabilità hanno il diritto di vivere in modo indipendente e di scegliere dove e con chi vivere. Per sostenere una vita indipendente e l’inclusione nella comunità, la Commissione elaborerà orientamenti e avvierà un’iniziativa per migliorare i servizi sociali per le persone con disabilità”. Terzo punto: non discriminazione e pari opportunità. In questa direzione “la strategia mira a proteggere le persone con disabilità da qualsiasi forma di discriminazione e violenza e a garantire l’accesso alla giustizia, all’istruzione, alla cultura, allo sport e al turismo, e le pari opportunità in tutti questi ambiti. La parità di accesso deve essere garantita anche per quanto riguarda l’occupazione e tutti i servizi sanitari”.