Amministratore di sostegno, la proposta di Aiga per valorizzarlo

Lo scopo è garantire una tutela dei diritti delle persone fragili e valorizzare il ruolo degli amministratori di sostegno, quali ausiliari del Giudice. La proposta di legge è stata inviata ai Capigruppo della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati

Amministratore di sostegno, la proposta di Aiga per valorizzarlo

L’ Associazione italiana giovani avvocati ha inviato ai Capigruppo della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati una proposta di legge volta a riformare la figura dell’amministratore di sostegno. L’iniziativa mira a garantire una tutela più efficace dei diritti delle persone in condizioni di vulnerabilità e a valorizzare il ruolo cruciale svolto dai professionisti iscritti in albi professionali chiamati a rivestire il ruolo di amministratori di sostegno, quali ausiliari del Giudice.

I principi cardine della proposta riguardano la corretta e puntuale individuazione delle attività di competenza dell’amministratore di sostegno; il riconoscimento della natura professionale (non volontaristica) dell’attività svolta dall’amministratore di sostegno, con conseguente liquidazione di un compenso (non di un’indennità) adeguato e dignitoso; l’applicazione della normativa che regola il Patrocinio a spese dello Stato, in presenza dei necessari requisiti di legge in capo beneficiario.

“Laddove la nomina dell’Amministratore di Sostegno ricada su figure esterne all’ambito familiare o istituzionale, scegliendole in appositi elenchi di professionisti in materie giuridiche o economiche, l’istituto non può più essere di natura socio-assistenziale e di mera gratuità”, afferma il Presidente Nazionale di AIGA, Carlo Foglieni. “In tale prospettiva il tempo e le risorse impiegate nella gestione dell’incarico ricevuto non possono in alcuna misura essere ritenuti congruamente retribuiti mediante la corresponsione di un’indennità annuale, liquidata dal Giudice Tutelare solo in presenza di disponibilità sufficienti nel patrimonio dell’amministrato ed in via forfettaria, in assenza di precisi riferimenti normativi. È evidente la lesione della dignità professionale dei soggetti incaricati e il legislatore non può più ignorare il problema, pena il rischio di una progressiva e cronica carenza di professionisti disposti ad accettare tale fondamentale ufficio”.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)
Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)