Albania, Sos Mediterranée: "No esternalizzazione delle frontiere"

Valeria Taurino critica "un processo che va avanti da anni: delegare ad altri Paesi che non sono vincolati al rispetto dei diritti umani tutto ciò che i Paesi europei, Italia in testa, vorrebbero fare, ma appunto non possono per ragioni legali"

Albania, Sos Mediterranée: "No esternalizzazione delle frontiere"

"Questo nuovo capitolo dell'esternalizzazione delle frontiere ci preoccupa molto". Così Valeria Taurino, direttrice generale di Sos Mediterranée, commenta con l'agenzia Dire la partenza della prima nave della Marina militare italiana con a bordo persone migranti diretta verso i centri di accoglienza e rimpatrio che l'Italia ha costruito in Albania, grazie a un protocollo stretto tra i due governi lo scorso anno.

Secondo Taurino "è solo un capitolo di quel processo che va avanti da anni e su cui non solo l'Italia, ma tutta l'Europa, stanno investendo da tempo. L'esempio più calzante è la Libia: i finanziamenti dell'Italia alla guardia costiera libica e poi la 'libificazione' dei rapporti, vale a dire- spiega la direttrice- l'applicazione di quel modello negativo ad altri Paesi del Nord Africa, come la Tunisia". L'obiettivo è comune: "Delegare ad altri Paesi che non sono vincolati al rispetto dei diritti umani tutto ciò che i Paesi europei, Italia in testa, vorrebbero fare, ma appunto non possono per ragioni legali, ossia violare i diritti individuali delle persone e poi il principio internazionale di 'non refoulement', non respingimento". Le convenzioni infatti "vietano di rimandare le persone verso Paesi non sicuri, dove potrebbero subire torture".

La questione dei centri in Albania, chiarisce Taurino, "viola altri aspetti del diritto internazionale ma si inserisce nella stessa cornice, nello stesso progetto: quello dell'esternalizzazione, appunto, ossia di spostamento invece che gestione del fenomeno". (DIRE)

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)