Torreglia. Riacceso il fuoco della comunità pagina. Torna la “terza di ottobre” dopo l'anno della pandemia

A Torreglia, il tradizionale appuntamento della “terza di ottobre” – saltato nel 2020 causa pandemia – è stato l’occasione per far ripartire alcune iniziative. I parrocchiani sono stati invitati a pranzare, ciascuno a casa propria, con i piatti preparati dai volontari: «Eravamo tutti intorno alla stessa grande mensa»

Torreglia. Riacceso il fuoco della comunità pagina. Torna la “terza di ottobre” dopo l'anno della pandemia

La comunità torna a ritrovarsi ed è subito festa. È accaduto a Torreglia per un’occasione che non poteva passare inosservata e, di nuovo, a fari spenti e porte chiuse com’era accaduto, invece, lo scorso anno a causa della pandemia.

Il gran momento è la “Terza di ottobre”. In paese è il giorno della sagra. Una ricorrenza che non ha un nome, per tutti è semplicemente la Sagra della terza domenica di ottobre. La tradizione, da tempo immemore, è quella di ritrovarsi insieme, prima in chiesa per la messa e poi per portare i bambini alle giostre, fare una passeggiata tra le bancarelle e, sempre insieme, stare attorno alla stessa tavola per il pranzo comunitario.

Siamo ancora in emergenza sanitaria, ma non potevamo saltare, anche quest’anno com’era accaduto nel 2020, questo importante appuntamento – spiega il parroco, don Franco Marin – Il desiderio comune era proprio quello di non chiuderci, cercando di riaccendere quel senso di comunità che la pandemia, peraltro, non ha mai spento. Un modo per dire, e per dirci che, nonostante tutto, siamo vivi e che lo siamo insieme. Abbiamo così voluto far ripartire alcune iniziative che hanno da sempre visto stringersi la comunità in occasione della Sagra della terza di ottobre. Adeguandoci alle indicazioni seguite anche dagli altri Comuni legate alla pandemia, non è stato possibile allestire il luna park o il mercatino con le bancarelle, ma abbiamo comunque cercato di riaccendere, non solo simbolicamente, il fuoco che mantiene viva, sempre e comunque, una comunità».

I primi a essere riaccesi sono stati proprio i fuochi non simbolici a cui si riferisce don Marin, quelli di griglie e fornelli sui quali i volontari hanno preparato il pranzo comunitario cambiato solo nella forma, non in presenza e con possibilità di asporto.

E, solo qualche ora prima, nella notte tra sabato 16 e domenica 17 ottobre, a rimanere accese illuminando il sagrato, sono state le luci del gazebo, allestito dal Gruppo missionario, dove l’indomani sono state vendute piantine il cui ricavato è andato alle missioni, e in parte a suor Maria Pedron, originaria di Torreglia, comboniana, attualmente in Mozambico.

«Il pranzo comunitario spiega da solo il nuovo senso di questa domenica, una rinascita che può ripartire dalle piccole cose. I volontari hanno preparato un menù semplice, uguale per tutti: due primi, bigoli e gnocchi, e una grigliata di carne. Ognuno a casa propria ha mangiato gli stessi piatti, si è creata una sorta di grande mensa attorno alla quale c’eravamo davvero tutti. Nel pomeriggio, poi, è ripartita, non a caso in questa domenica di sagra, l’attività del teatro La Perla con il cinema, nel primo pomeriggio per i bambini e alle 17 per gli adulti».

Insieme al cinema – che proseguirà anche sei prossimi mesi – è ripresa anche la programmazione teatrale: appuntamenti ogni sabato fino al 4 dicembre (info: teatroperla.it).

Nicoletta Masetto

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