Fondo di solidarietà: è tempo di revisione
La scadenza è il 31 luglio. Dopo tale data non sarà più possibile presentare manifestazioni di interesse per finanziare progetti nell’anno 2019 con il Fondo straordinario di solidarietà per il lavoro, promosso da Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Province di Padova e Rovigo, Diocesi di Padova, Adria-Rovigo e Chioggia e Camera di commercio di Padova.
Per ora, dopo dieci anni di attività e decine di milioni di euro impegnati nel territorio per progetti di creazione e avviamento al lavoro per persone disoccupate, è tempo di fermarsi. Ma a breve si ripartirà, con nuove energie e nuovi approcci: «È tempo di una revisione – spiega Roberto Bonato, volontario Caritas impegnato proprio negli sportelli del fondo – attualmente c’è un gruppo di lavoro che sta formulando nuove soluzioni».
«La parte predominante dei fondi stanziati nell’ultimo periodo – osserva Bonato – riguardano progetti in convenzione, cioè forme di lavoro in cui soggetti pubblici, come Comuni o Ulss, utilizzano risorse del Fondo di solidarietà per progetti mirati, che possono veder coinvolto anche il Sil, servizio di integrazione lavorativa, che segue casi particolari, con problematiche dovute a dipendenze o disabilità». Meno sviluppata di un tempo è invece l’altra dimensione del Fondo, che vede la presenza di realtà esterne, come aziende e imprese, condividere progetti per l’inserimento di lavoratori in pianta stabile nei loro organici: «Dopo un decennio – fa notare Bonato – è normale che vi siano evoluzioni e che si cerchi di rispondere ai bisogni dei territori, come nel caso dei progetti in convenzione nei Comuni montani interessati dal maltempo. Occorrerà però una riflessione su come sono andate le cose per ritrovare la spinta iniziale».
Roberto Bonato anticipa alcuni elementi di questo bilancio: «C’è da dire che nell’attesa che venga fuori il nuovo “Fondo 2.0”, che porterà novità e innovazioni, sono stati ridotti gli interventi e l’impegno dei partner. Inoltre i Centri per l’impiego, fondamentali nei primi anni di attività, con il passaggio dalla Provincia alla Regione hanno visto venir meno il loro coinvolgimento e anche la disponibilità degli spazi per i nostri sportelli».
Un capitolo si chiude, insomma, con riflessioni fondamentali per costruire quel nuovo capitolo che si aprirà a partire dall’anno nuovo.
Un po' di numeri
2 milioni e 262 mila euro nel 2018. Un milione e 467 mila euro da inizio 2019.
A tanto ammontano le somme dei progetti che hanno visto coinvolto negli ultimi due anni il Fondo di solidarietà per progetti in convenzione, borse lavoro, contratti di prestazione occasionale. Importi ridotti rispetto agli anni precedenti anche per l’eliminazione dei voucher.
Di questi importi, a carico del fondo è quasi l’85 per cento delle risorse, pari a un milione e 893 mila euro nel 2018 e un milione e 246 mila euro dal primo gennaio al 18 luglio 2019.
Osservando i capitoli di spesa per il 2018, si nota come più della metà delle risorse (un milione e 308 mila euro) sia stata impiegata per borse lavoro, un quarto (643 mila euro) per progetti in convenzione e meno di un ottavo (205 mila euro) per contratti di prestazione occasionale. Ad 80 mila euro ammontano le risorse per dote di lavoro per persone che stanno ottenendo assunzioni a tempo indeterminato, 19 mila per libretti famiglia, che sostituiscono i vecchi voucher e 5.300 per corsi di formazione.