Azione Cattolica, verso il convegno educatori. Abitare significa... Tre declinazioni
Appuntamento domenica 6 ottobre: alle 8.30, messa all’Opsa per tutti e poi ci si divide in tre sedi per approfondire il tema dell’anno associativo
Educatori a raccolta! C’è da riflettere, per poi agire, sul tema dell’anno associativo 2019-20: abitare. Tema che al convegno di domenica 6 ottobre, tradizionale appuntamento di inizio anno per l’Ac di Padova, avrà tre declinazioni.
“È la città giusta”, educatori Acr (all’Opsa)
«Il tema dell’abitare per gli educatori Acr è coniugato con la città – spiega Chiara Gambin, responsabile diocesana dell’Acr – La città ha tante sfumature: piazza, sport, politica, scuola e saranno proprio questi gli aspetti che presenteremo agli educatori, chiedendo l’intervento specifico a un insegnante, uno sportivo, un assessore comunale e un giovane che vive la piazza come luogo di incontro e relazione meno strutturata. A partire da alcune domande, che riguardano gli obiettivi del cammino annuale proposto ai ragazzi, i quattro ospiti presenteranno una prospettiva dell’abitare che unisce il luogo alla relazione».
L’obiettivo del convegno – che è pensato in modo da coinvolgere anche chi è alla prima esperienza – è offrire agli educatori dell’Acr un momento formativo «che dia una linea condivisa per l’anno associativo in corso, sia a livello di proposta personale da tradurre poi con i ragazzi, sia a livello di pianificazione e organizzazione»
“Monopolis. Abitare la città”, educatori giovani e giovanissimi (in seminario minore)
«La politica è la più alta forma di carità, era solito dire san Paolo VI. Eppure, oggi essa viene spesso liquidata come appannaggio di una classe dirigente inaffidabile, lontana dalla sensibilità dei giovani – sottolinea Giacomo Ghedini, vicepresidente diocesano per il settore giovani – Ma se la politica con la “P” maiuscola è altra cosa dai giochi di potere, in cosa consiste? C’entra, la politica, con la vita di un giovane, di un educatore di Ac? Con il Vangelo?».
Allargare gli orizzonti e comprendere il significato reale di questa parola è il punto di partenza per capire come poter abitare il nostro tempo da giovani cristiani, “nel mondo ma non del mondo”. «Il desiderio è quello di lasciarci provocare, come giovani ed educatori, da un tema così complesso e attuale. In una mattinata di lavoro difficilmente diventeremo degli esperti, ma ciascuno potrà portarsi a casa uno spunto o una provocazione, da riportare poi a giovanissimi e giovani».
Al convegno interverranno suor Francesca Fiorese, direttore dell’ufficio di pastorale sociale della Diocesi di Padova; Andrea Veronese, assessore al comune di Rubano; Giovanni Lucchini, giovane di Ac impegnato nella cittadinanza attiva. Durante la mattinata verrà presentata la festa diocesana dei giovanissimi – “Radar - uno sguardo nuovo” – che si terrà l’8 e il 9 febbraio.
“Un tempo da abitare”, accompagnatori degli adulti e adulti (in centro parrocchiale a Rubano).
Il convegno coniuga il verbo abitare nel tempo. «Tempo cronologico (la gestione del tempo che non basta mai), ma anche tempo culturale (il nostro tempo), tempo esistenziale (i tempi della vita), il tempo di Dio (dove si incontrano la creatività di Dio e quella dell’uomo) – spiega Giandomenico Bellomo, vicepresidente diocesano per il settore adulti – Il tema del tempo parte da un bisogno dell’adulto che “non ha mai tempo”, che “fatica a capire questo tempo”... Lo stimolo è legato anche al titolo del testo nazionale per gli adulti dal titolo Che tempo!».
Al convegno – che si apre con una meditazione introduttiva di don Andrea Toniolo, nuovo assistente diocesano adulti Ac – interviene Luca Alici, professore di filosofia politica all’Università di Perugia, su “Un tempo da abitare”. «Gli abbiamo chiesto di rispondere a questa domanda: cosa significa per un adulto essere protagonista attivo del proprio tempo? Abbiamo bisogno di alcune chiavi: per leggere il nostro tempo, per imparare ad amarlo e accogliere in esso la presenza di Dio; per capire come abitare da cristiani questo tempo senza “farsi disintegrare” o “disorientare”. E poi: chi ci guarda da fuori che tipo di fraternità-solidarietà si aspetta da noi?».
Martedì degli adulti dall’8 ottobre
“Dove abiti? Stare, vivere, essere adulti nel nostro tempo” è il titolo dei Martedì degli adulti. Si tratta di un momento formativo per allargare lo sguardo sul tema dell’abitare, che accompagna l’anno associativo che sta iniziando. La proposta è rivolta ad adulti di Ac, a giovani-adulti e a quanti sono interessati a una formazione sul tema: insegnanti, educatori, persone impegnate nel sociale... Il primo appuntamento sarà l’8 ottobre: Fabiana Martini, giornalista, interviene su “Abitare la rete e i social media”; il 15 è la volta di “Abitare il lavoro” con Barbara Bortot (giudice del lavoro) e Gianni Cremonese (presidente Acli Padova). Martedì 22 si parla di “Abitare lo spazio, la città” con Luigi Boscardin (architetto) e Simone Pillitteri (consigliere del comune di Padova). I Martedì degli adulti si concludono il 29 ottobre con l’intervento di Niccolò Gennaro, direttore Csv Padova, su “Abitare la solidarietà”. Tutti gli appuntamenti, che iniziano alle 20.45, avranno luogo nel centro parrocchiale di Camin (via San Salvatore 98).