A Salcedo domenica 22 padre Stefano Crosara viene ordinato prete per le mani del vescovo Claudio
Domenica 22 novembre, solennità di Cristo Re, alle 15.30 nella chiesa parrocchiale di Salcedo il vescovo Claudio ordina sacerdote padre Stefano Crosara della comunità missionaria di Villaregia. Sul sito della parrocchia la diretta streming della celebrazione.
Diventare prete in un tempo ristretto, incerto e difficile, come quello che stiamo attraversando, assume un valore ancora più pregnante e robusto per Stefano Crosara, classe 1987, che domenica 22 novembre sarà ordinato sacerdote per le mani del vescovo Claudio Cipolla nella chiesa parrocchiale della sua Salcedo che lo ha generato alla fede.
La celebrazione nella domenica di Cristo Re è nel pomeriggio alle 15.30 e la presenza è consentita solo a novanta persone. Tutti gli altri potranno seguire l’ordinazione in streaming collegandosi al sito www.parrocchiasalcedo.it
Sono già in corso le prenotazioni per le tre prime messe che saranno celebrate in parrocchia da padre Stefano sabato 28 (18.30) e domenica 29 (alle 10 e alle 17) per consentire alla comunità di “stringersi” intorno a lui in questo inizio. «Abbiamo voluto prepararci con intensità e consapevolezza al momento di festa che ci riguarda da vicino – spiega il parroco don Francesco Longhin – Nelle tre domeniche che hanno preceduto l’ordinazione, durante l’omelia abbiamo fatto una piccola catechesi. Ci siamo alternati io, padre Stefano e il diacono Francesco Montemaggiore, affrontando tre interrogativi: chi ha voluto il prete? Come Stefano si è sentito chiamato da Dio? Il prete oggi tra attese e necessità».
Padre Stefano Crosara ha conosciuto la comunità missionaria di Villaregia nel 2008, nel corso di un ritiro e il successivo inserimento nel cammino del gruppo. Nel 2009 ha intrapreso l’esperienza della consacrazione a Villaregia. Nel 2013 è partito missionario per il Perù, dove nella periferia di Lima si è occupato della catechesi dei giovani. Nel 2016 è stato ammesso tra i candidati agli ordini sacri, istituito lettore nel 2017 e accolito nell’agosto 2018. A dicembre 2018, ha conseguito il titolo di studio all’Istituto superiore di studi teologici (Iset) e nel 2019 è stato ordinato diacono per le mani del vescovo Carlos Garcia nella diocesi di Lurin, nella periferia sud di Lima.
Ma cosa significa per questo giovane diventare prete in un momento così precario? «Lo avverto come un grande segno di Dio che continua a camminare con noi anche in mezzo a questa incertezza e ci incoraggia a non lasciarci andare dentro a questa enorme difficoltà» racconta raggiunto al telefono a casa dei genitori, Domenico e Nives, dove si trova in attesa dell’ordinazione. «Sento la vicinanza delle persone che, pur da lontano, si manifesta in maniera diversa, ma l’affetto sta trovando canali nuovi e inaspettati per raggiungermi da parte di chi mi vuole bene. E questo mi parla di una creatività e di una fedeltà certa da parte di Dio».
Ma cosa chiederà di fronte all’altare padre Stefano al Signore? Come lo pregherà di accompagnarlo nel suo ministero sacerdotale e missionario? «Ci ho pensato molto in questi ultimi giorni: chiederò le tre F. La fedeltà lungo il cammino presbiterale e missionario che ho scelto, la fiducia necessaria per abbandonarmi sempre a Lui e la fraternità, affinché io sia in grado di agire come papa Francesco indica nell'enciclica Fratelli tutti».
La festa sarà in semplicità, come impone il Covid. Pochissime presenze in casa, una decina al massimo, soprattutto di chi viene da lontano per stare accanto a padre Stefano il giorno dell’ordinazione. «E so quanto costa non fare nulla a una comunità, piccola ma unita come Salcedo, quando queste occasioni di festa di solito vengono sempre vissute e preparate alla grande».